"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

15 dicembre 2018. Bangkok


Oggi, dopo una dormita da post Khao San Road, andiamo alla volta di Wat Arun, il bellissimo tempio che ci affascino' il primo giorno. Per raggiungerlo ci imbattiamo in due mercati locali. Il primo, raggiunto a piedi, e’ il famoso Amulet Market (amuleti buddisti per tutti i gusti), niente di rilevante ma caratteristico; il secondo, che si raggiunge attraversando il fiume (da Tha Maharaj a Nonthaburi) per la cfra di 3.50 BHT, ci regala attimi di vita quotidiana da ricordare e immortalare nella nostra memoria.
Vediamo cibi di ogni tipo e specie con relative preparazioni e cotture, brodaglie consegnate dentro bustine di plastica (simili alle nostrane da frezeer) chiuse con il semplice laccetto (???), frutta, dolciumi e merci di ogni genere.

C'è da ammettere che alcune pietanze hanno un aspetto davvero invitante ma altre sono davvero raccapriccianti. Evitare se siete di stomaco debole oppure se siete vegetariani/vegani/ambientalisti convinti, ma, se riuscite, non mancate di visitarlo perche’ offre un folklore unico; piccola osservazione: crediamo che non si possano visitare certi luoghi, con le loro palesi contraddizioni, pregni di pregiudizi o addirittura con aspettative vicine ai nostri parametri di igiene, senso civico (per chi c'è l'ha!) e sicurezza, non solo quella alimentare; l’Oriente e’ anche questo.
Arriviamo cosi’ a Wat Arun, biglietto 50 BHT. Si visita in un'ora circa ed è molto singolare nella sua architettura con guglie istoriate da decori di porcellana cinese.
Fuori dal Tempio si puo’ trovare l'immancabile street food thai, nonchè le onnipresenti bancarelle di souvenirs. Da questo sito ci spostiamo in battello, imbarcandoci dal molo antistante, in direzione Asiatique Market. Il tragitto, traghettamento dantesco, vale la pena farlo soprattutto per vedere con quanta foga ti proiettano sulla barca le "dolcissime" operatrici; chissa' cosa avrebbero fatto nella Germania degli anni '40.
Sbarcati (finalmente!!) prendiamo un tuk tuk che ci portera' al market. Market?? Una marea di negozietti, bancarelle, ristoranti, un pochino diversi dai caotici e insani che abbiamo visto fin'ora. E' molto ordinato, ampio, illuminato, insomma, da italiani "perbene"; infatti non ci piace poi tanto. Se volete un po' di "pulizia" e ordine, andateci.
Qui per la prima volta abbiamo mangiato il pesce, noi sardi con la pescheria nel cuore e la lisca nell'anima, ebbene si : un enorme pescione che preparano con intingoli piacevoli ma sempre assolutamente piccantissimi (ricordatevi di chiedere il no spicy se non volete gli stop accesi!!).
Birra fresca a volonta', un po' di musica e poi via, si rientra in base con il tuk tuk.
Una sentita raccomandazione: se vi venisse in mente di mangiare o permanere a lungo sul molo, preparatevi a zaffate 😷 di adempiuti bisogni fisiologici (anche detta volgarmente MERDA).
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