"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

30 Dicembre 2018. Phuket

Sprezzanti del pericolo Mototopo e Autogatto sfrecciano per le vie di Patong. Iniziamo col proposito di fare un po’ di Km per raggiungere uno dei promontori più alti in cui si trova un grande Buddha rivestito completamente di tasselli di marmo bianco. Si va.
Quello spericolato di  marito che ho utilizza lo scooter come un matto. Spesso penso che non si ricordi che NON sono lo zainetto ma che ho degli apicini, detti piedi, che sporgono dal motorino e che, visto che si infila come un ratto tra i veicoli, tra bus e marciapiedi, superando a destra e a manca tutto e tutti, potrei perderne uno o anche tutt'e due  e sicuramente non per una impegnativa impresa sportiva; chissà se rifarò la pedicure. Ma si, alla fine mi diverto come una matta. Arriviamo dopo circa 20 km al Big Buddha. Straordinario. L'esterno è concluso e sfavillante ma l'interno del tempio è in fase di costruzione, una specie di Sagrada Familia ma non così magnificente.Tante persone gravitano qui attorno, turisti, monaci, ambulanti con le loro mercanzie, affascinante. La visuale panoramica è estesissima.
Entriamo nel tempio e assistiamo alla benedizione che i monaci impartiscono a chi desidera averla, credenti o no.
Vediamo che il monaco, dopo la benedizione, usa legare al polso del pio (non il pulcino!) devoto, nel nostro caso aimè miscredenti, un braccialetto di fili di cotone, come quelli che piacciono a noi due (infatti ne abbiamo diversi al polso). In questo caso è colorato e guarda caso i colori sono anche i miei preferiti: arancio, giallo, verde e un pochino di bianco (in un altro tempio in cui abbiamo assistito alla stessa funzione ma il braccialetto era totalmente bianco, il colore della purezza). E secondo voi ce ne priviamo? Giammai. Ci facciamo benedire e ci legano al polso gli agognati braccialetti. A prescindere dall'aspetto poco serio da parte nostra, perché Gigi è abbastanza ateo, io abbastanza eretica, questi approcci non li facciamo con totale ilarità; diciamo che non siamo coinvolti a livello spirituale ma ci piace e rispettiamo questo aspetto mistico, pacifico che mostrano i monaci e il buddismo. La tolleranza e la palese capacità di accoglienza rivolta a ogni essere vivente e sottolineo ogni essere vivente (mi tornano in mente le riflessioni di San Francesco) che ha questa religione ci affascina e non poco. È bellissimo vedere le rappresentazioni di un Dio sempre sereno, privo di angoscia, e i suoi adepti così accoglienti, tolleranti; raggiungere la pace interiore con la capacità della nostra mente è quanto di più auspicabile si possa desiderare ma la cosa più grande si possa dare e ricevere è ciò di cui tutti ma proprio TUTTI abbiamo bisogno: un sorriso. No, tranquilli, non ci stiamo convertendo ma abbiamo fatto tante riflessioni in merito, di cui magari discuterne davanti a un bicchiere di vino (sempre benedetto, frutto della terra e del lavoro dell'uomo..altro che l'invenzione della ruota!) al nostro rientro.
Andiamo via e l'intenzione di proseguire verso Nord ci viene dissuasa dalla pioggerella che inizia a scendere. Il cielo è un po’ troppo nuvoloso e quindi decidiamo di riprendere la via di rientro. Ci fermiamo a mangiare in un punto altrettanto panoramico, fantastico.
Continuiamo a rientrare e, vedendo un mercato alimentare stragrande, con banchi pieni di ogni bontà, ci fermiamo a comprare frutta: mango, papaya, litchi, dragon fruit, passion fruit ma non possiamo portare in albergo il durian perché, essendo un frutto puzzolente, non è consentito. Guardandoci intorno cosa vediamo??? Una insegna con la bandiera dei QUATTRO MORI: "Ristorante da Mario, un sardo in Thailandia". Ci lanciamo alla ricerca di Mario. Locale molto carino, uomo sardo doc all'ingresso: alto, occhi chiari, biondo, lineamenti delicati; ecco adesso prendete tutto e rovesciatelo: Mario! Ma non si chiama Mario ma Sandro (??) ed è di Bosa. Non essendo dei curiosoni indiscreti, non gli chiediamo i particolari della sua scelta, ci interessava conoscere il sardo in Thailand. Un saluto cordiale, persona molto accogliente, felice di sentire il nostro " leggerissimo" accento. Ciao a Sandro/ Mario e via verso "casa". To, il sole. Ok, Karon Beach ci accoglie. Bagnetto e dormitina in spiaggia. Restiamo qui fino al tramonto, un giorno in più trascorso tra le ali della beatitudine con la persona migliore del mondo al mio fianco.
La sera ci vedrà a gironzolare e assaggiare le prelibatezze ( ovviamente per noi, nn credo che a tutti possano piacere certe cose, de gustibus..) di tutti i tipi e specie in un mercato a cielo aperto antistante l’Hard Rock Cafe’ (per chi capitasse qui, suggeritissimo). Domani iniziamo il countdown di fine anno in anticipo di 6 ore rispetto ai nostri connazionali. Buonanotte mondo.

6 commenti:

  1. Risposte
    1. AMORE ma ti stiamo rispondendo dopo un paio di giorni...scusa ci 🙏🙏🙏😂

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  2. ciao sono Stella , se Mario è a Phuket anche noi abbiamo mangiato li hahahaha ........... baci baci

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  3. ma sto sandro di cognome mario è bono?? perchè mi trasferisco!! e ora siete anche benedetti da zio budda!!! cesssssss...già vi scollate più

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