"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

21 Dicembre 2018. Koh Samui


È deciso, oggi giornata attiva.
Abbiamo consultato le nostre guide elettroniche e deciso di andare a fare un trekking che ci porterà a vedere tre cascate del fiume Suan Thurian che sfocia nella vicinanze della zona dove alloggiamo.
Prepariamo il nostro equipaggiamento, facciamo colazione e si parte.
In scooter  raggiungiamo il punto d'attacco in pochi minuti e cominciamo con andare a vedere il primo salto ovvero Na Muang 1 Waterfall.
(vedi carta).
C'eravamo fatti un po' un film sul raggiungimento di questa prima cascata ma restiamo un po' delusi, non per la cascata in quanto tale, perché è bellissima, ma per il suo raggiungimento.
Parcheggiamo lo scooter, paghiamo l'obolo per il parcheggio, 20 Bth, facciamo cinquecento metri a piedi ed eccoti la cascata in tutto il suo splendore. Fotografie di rito, ci "caliamo le braghe" e guadiamo, alla ricerca di qualche traccia di sentiero, ma nulla di riconoscibile. E il trekking? Bo!  😕😕😕😕😕
Ok, stando alle guide ci dovrebbero essere altri salti, ci spostiamo con il nostro potente mezzo. Dopo una piccolissima ricerca troviamo le indicazioni per la seconda cascata. Arriviamo, parcheggiamo, altro obolo, stavolta 30 Bth con bottiglia d'acqua inclusa e ci incamminiamo. Qui vorrei aprire una  parentesi su quello che vediamo subito dopo aver parcheggiato. Con grande dispiacere assistiamo a delle situazioni "tristi", animali usati come macchine per fare soldi. Fotografia con la tigre, elefanti da passeggio, spettacolo con i cobra, parco zoo e potrei proseguire; saranno pure trattati "benissimo" ma a noi riempiono il cuore di tristezza.
È presente una area servizi molto organizzata, bar, piccoli ristorantini, spazi attrezzati con giochi per i bambini e le solite bancarelle souvenir "spilla soldi".
Quello che subito ci lascia un tantino perplessi è un servizio navetta con dei super fuoristrada che portano alla seconda cascata  Muang 2 Waterfall. Chiediamo quanto sia distante e ci dicono circa 1Km; noi da instancabili camminatori decidiamo di percorrerlo a piedi. Azzz, ci attendono rampe a tratti in cemento, altri in sterrato, che mettono alla prova le nostre gambe ancora non calde. Finalmente arriviamo all'ingresso del sentiero per la cascata e capiamo che il servizio navetta aveva il suo perché.
Iniziamo il sentiero e subito acqua che scorre da tutte le parti. Attraversiamo dei ponti fatiscenti realizzati con tavole e corde, molto naif, ancora un po' di sentiero e arriviamo alla cascata: bellissima, un salto di circa 30 metri. Qualcuno fa il bagno altri fotografano in tutte le angolazioni.
Intravediamo un sentiero che prosegue verso la montagna e segue il corso del fiume, cosa facciamo, ce ne priviamo? Assolutamente no.
Per sicurezza accendiamo il GPS e proseguiamo; quello che ci aspetta è inaspettato, scusate il gioco di parole.
Un percorso a salire di due ore, meraviglioso, attraverso una vegetazione tropicale di felci, palme e altri arbusti e piante a noi sconosciuti.
Ogni tanto il fiume ci regalava cascate ripidissime che con il loro fragore attiravano la nostra attenzione. Di contro, il caldo prosciugava le nostre membra facendoci sudare come trasuda una bottiglia di birra fresca al caldo 😂😂😂😂😂😂
(a proposito le loro birre sono fantastiche vi consigliamo la Leo, la Chang e la Singha)
Tornando al trekking, la discesa è stata molto più veloce, come sempre.
Ritrovata la prima cascata non potevamo esimerci dall'immergercisi dentro.
Tolti i vestiti fradici di sudore e CIUFFFFFFF 💦💦 in acqua, idromassaggio naturale compreso.
Ci sentiamo ristorati; riprendiamo le rampe iniziali a scendere e via, come nuovi.
Tappa successiva.
Inforchiamo il nostro mezzo potente e guidiamo sino a un famosissimo scoglio, anzi due, granitici, di cui qui vanno fieri, due scogli del "cazzo" 😂😂: uno scoglio fallico e uno "figale", dette rocce dell'amore. Ci fa sorridere vedere quanta gente va a farsi fotografare e a fotografare due scogli. Per meglio godere dello spettacolo umano, prendiamo due noci di cocco fresche e le beviamo godendoci la ridicolaggine umana.
Si sono fatte le 16:00, troviamo un angolo di spiaggia in ombra e ci regaliamo un pisolino, GODURIA.
Rientrando, gironzoliamo col nostro destriero per le vie di Lamai (distretto di Samui)  e ci imbattiamo nel mercato locale nel quale ci perdiamo; ancora riesce a meravigliarci quanta e quale merce venga venduta, c'è di tutto.
Qui ASL, NAS e HCCP sono solo lettere dell'alfabeto messe alla rinfusa; é sconvolgente. Alimentari cotti e crudi esposti alla mercé di qualsiasi insetto volante o no, brodaglie e zuppe vendute in sacchetti di plastica chiuse con elastico e frattaglie di tutti i generi di colore verde cangiante. Noi passiamo impassibili nascondendo il nostro disgusto, mostrando grandi sorrisi, un finto compiacimento e un celato ma enorme: Ma Ta CAZ..... ( = accipicchia accipicchiacci)


Queste immagini potrebbero rendere l'idea.

Finiamo la serata in un localino romantico sotto una pagodina in bamboo a goderci la nostra cenetta.

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