"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

31 Dicembre 2018. Phuket

Buongiorno ultimo giorno del 2018. Oggi, consegnato lo scooter, diamo una seconda possibilità alla spiaggia di Patong, la schifezza del primo giorno. Sorpresa sorpresa: il mare dà il mare prende; si è ripreso tutto. L'acqua è molto più pulita, assolutamente un'altra cosa. Decidiamo quindi di guardare questo mega schermo che ci si presenta davanti. Sbragati in spiaggia osserviamo da troddioni (=critici di custume e società = gente che non si fa i cavoli propri) lo spaccato di umanità che ci offre questo posto. Tantissima gente, giovani, meno giovani, famiglie, bambini, c’è di tutto. C'è una notevole presenza di russi. Questi li riconosci da lontano: alti, grandi e grossi e un po’ cotti dal sole affiancati spesso da bellissime donne, curatissime, mai manchino le ciglia finte, le unghie finte e spesso le tette finte. I giapponesi poi, il top. Loro sanno essere sempre elaganti, con i loro costumi e vestiti griffati, sempre in tiro e sempre in impeccabile ordine, quasi maniacale. Non osiamo immaginare cosa  potrebbero pensare di noi che siamo partiti con tre magliette due calzoni e ciabattine e che dobbiamo condividere il pareo per sdraiarci in spiaggai. Poi ci sono gli arabi, uomini in costume da bagno accompagnati da donne tutte vestite da capo a piedi che, mentre aspettano che il compagno faccia il bagnetto, si truccano, si sistemano le ciglia (finte, va troppo di moda, più che da noi), le sopracciglia tatuate, si guardano e si riguardano allo specchio, sempre in borsa, ahh vanità. Ci sono le strafighe, che si fanno selfie in tutte le posizioni che Chiara Ferragni in confronto è una pivellina. Bei culi e anche no. A proposito, vi prego, datemi (a me Roby perché a Gigi può fregar de meno) una spiegazione al perché alcune donne usano costumi ascellari, interi, che sembrano dei sottomuta, lasciando il culo completamente fuori, un filino di costume infilato dentro, perché, perché. Cosa ci devono fare con quel culo abbronzato quando il resto del corpo è a striscioni bianchi alternati a zone rosso scottatura? Non è per l'abbronzatura evidentemente, l'avrei capito e condiviso. Sarà perché il nero snellisce?? ma non hanno brutti culi...mmmma’, rimarrà sempre un arcano mistero per me. Ma attenzione attenzione, arrivano loro, quelli che “Quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia..”. Persone “attempate”, retaggi di un tempo che fu, che continuano a sentirsi sempre verdi quando l'involucro è scaduto. Pieni di tatuaggi perché sappiate che qui, in qualunque luogo siamo stati, dietro ogni angolo c'è un tatuatore, nel suo bel negozio/laboratorio, come da noi i bar e le pizzerie. La cosa più bella è l’ incessante e ineluttabile trasformazione di questi meravigliosi disegni sui corpi cadenti, su questa pelle di daino, ahimè destino di tutti. Si trasformano per l'incessante incalzare del tempo diventato quadri surreali, tipo “La persistenza della memoria” di Salvatore Dali’. I tribali diventano colate di tinta nera nei muri; la lucertola diventa una specie di serpente stirato con le zampe; il serpente diventa un flauto con la lingua; le facce tatuate, i volti, diventano "L'urlo di Munch"; i draghi poi, tutti stanchi. Credo nn abbiano mai pensato al dopo, al " post atomico". Fatti loro. La libertà è un diritto inalienabile. Continuando con la spiaggia, quello che salta subito all'occhio, anzi orecchio è che nessuno urla, men che meno le mamme ai figli. Nessun “Lukas Diablo Leon, vieni a mamma che l'acqua molta te ne prende”(= tesoro per favore non andare dove non tocchi, potrebbe essere pericoloso, soprattutto perché non sai nuotare!); “Deborahhh Samanthahhh Asia Lucia, vienitttenee qui a mamma” (=Deborahhh, tesoro, perché non vieni qui così parliamo un po). Insomma uno spaccato fantastico di umanità. La cosa più bella è che qui le persone si sentono in vacanza, felici, spensierate e tranquille, rispettose della diversità, capaci di relazionarsi in modo educato con gli altri. Trovi sempre qualche inarrendevole ambientalista che continua imperterrito a recuperare spazzatura dall'acqua, a raccogliere la plastica dalla spiaggia (chissà se questo è il luogo giusto per le loro vacanze). Bella, diversa, pazzesca umanità.
La spiaggia riserva tanti confort. Trovi efficienti servizi come chioschi che fanno il servizio “a domicilio” nel senso che passano con un menù di bevande, frutta e tanto altro, tu scegli e nel giro di qualche minuto riappaiono con quanto hai ordinato. Trovi anche affitto sdraio ombrellone per una cifra irrisoria (circa 100 BTH= circa 3 euro per giorno).
Ombrelloneee? Sapete che non serve solo per il sole, vero? Ne abbiamo avuto un’ esperienza diretta. Sono circa le 16:00, si oscura la vallata e giù il diluvio universale. La sensazione è strana, c’è caldo, ma l'acqua bagna. L'ombrellone, sempre lui, che torna utilissimo soprattutto per la pioggia. C'è il fuggi fuggi generale, ogni minimo riparo viene occupato, ci diverte la fantasia umana nel cercare di utilizzare qualsiasi cosa possa riparare dalla pioggia. Passa mezz'ora e tutto torna come prima.
Decidiamo di tornare in albergo passeggiando, conveniamo che il mondo, nelle sue contraddizioni, è sconvolgentemente bello.

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