"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

12 Gennaio 2019. Da Yangon a Bagan

Trasferimento.
Ciao Yangon ex capitale del Myanmar, città dalle mille sfaccettature, andiamo verso nord: Bagan, la valle museo a cielo aperto.
Unica possibilità per raggiungere Bagan in giornata, poiché dista circa 620 km da Yangon, è il bus. Alla stazione treni ci dicono che l'unico treno parte   solo una volta al giorno e impiega 12 ore. Optiamo per il bus. Sono rimasti pochi posti e solo nei bus detti Normal. Ci sono bus VIP e il Normal. Vi assicuriamo che è comodissimo. partenza prevista ore 8.00 del mattino. Ore 6.00 partenza dall'hotel con il taxi. Dobbiamo raggiungere  la stazione dei bus (dista circa 45 minuti da Yangon ed è quella vicino all'aeroporto, si chiama Moe Pi ma nelle carte GPS non troverete mai questo nome); il taxi ha un costo standard di 10000 Kyiat (6 euro). I bus hanno costi diversi: i VIP vanno da 32.000 in su; il normal 20000 a testa (euro 11.80) con una previsione di viaggio di circa 8 ore. Bus pulito, spazioso, sedili confortevolei e reclinabili bottiglia d'acqua in dotazione ad ogni postazione. Cappelliere chiuse come in aereo. Spazio tra i sedili ampio. Dopo tre ore di tragitto, fermata per pranzo di mezz'ora in una grande stazione di servizio dove ci sono posti di ristoro tipo fast food/ristorante, bancarelle di frutta e verdura, mini market e bagni puliti. Si riparte. Viaggio veramente lungo, dall'alba al tramonto, fortuna che non siamo in treno, saremo morti. Rispettosi dei limiti di velocità si prosegue pian pianino. Intorno il paesaggio  è molto diverso da quelli visti finora. Molto verde, piante di banano, moltissime palme, girasoli e alberi a noi sconosciuti e, soprattutto, non vediamo immondezza da nessuna parte. Le capanne abitate non sono sgangherata e fatiscenti come al sud. Sembra tutto molto più curato e in ordine. Passiamo per una cittadina chiamata Kyaukpadaung e con gran sorpresa oltre a diverse case negozi in muratura e molte officine meccaniche c'è la “Myanmar Montessori School” finalmente un bellissimo segnale, una scuola e soprattutto averla intitolata qui, dall'altra parte del mondo in un paesino del Myanmar al ricordo di un eccellenza italiana, un nostro gioiello regalato al mondo.
Arrivati a Bagan ore 18.00. Prima di lasciarci la hostess del bus, carinissima, ci ringrazia di aver scelto la loro compagnia, ci augura un buon soggiorno e ci invita a viaggiare nuovamente con loro, il tutto in un inglese abbastanza distorto, insomma le frasi di rito che però fanno piacere. La cosa che ci ha fatto sorridere però è stata che continuava a dire "I love you" (vi/ti amo), e noi non sapevamo come spiegarle che forse non doveva dire proprio così se intendeva, come pensiamo, "vi ringrazio". La lasciamo al suo grande amore per noi e scendiamo dal bus. I tassisti ci assalgono come zanzare; ci sparano prezzi assurdi per fare i tre Km che distano dal capolinea del bus al nostro albergo e quando cerchiamo di contrattare rimangono fermi nelle loro posizioni e ci mollano. Noi Sardi, testardi come muli, facciamo altrettanto. Siamo stanchi ma non scemi. Facciamo un centinaio di metri e ci spostiamo sulla strada principale. Qui fermiamo diversi tuk tuk e altri taxi ma spesso danno le stesse risposte insidacabili. Un ape car taxi ci chiede la metà di tutti gli altri. Ovviamente “l'accendiamo” un po di pazienza non guasta mai. Poco prima di arrivare all'hotel c'è il pedaggio da pagare per l'ingresso alla città di Bagan: ogni turista ha l'obbligo di pagare, entrando, 25000 Kyat ovvero circa 15 euro per avere libero accesso nell'area cosiddetta archeologica, come infatti è ritenuta Bagan. Questo ticket ti vale per 5 giorni di stazionamento nei quali puoi visitare tutti i templi, tutte le zone di questo grande “museo”. Arrivati in hotel decidiamo di noleggiare per i prossimi giorni lo scooter elettrico 10000 kyat al giorno , l'alternativa è la bici ma Bagan è molto grande con zone lontane tra loro ed è più facile farlo motorizzati.
A domani.

2 commenti:

  1. ottimo racconto di viaggio come sempre! mi pareva di esserci pure io in quel bus a sognare! ...inoltre ce l'avete fatta per un giorno a non vedere i Buddha che sono ovunque!

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