"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

24 Gennaio 2019. Pindaya Caves.

Assolutamente da vedere.
Pindaya, a circa 90 Km da Nyaung Shwe verso nord-ovest c’è Pindaya, una cittadina molto carina famosa soprattutto per le sue grotte calcaree. Deciso di andare, chiediamo vari prezzi alle agenzie perché solo loro fanno il servizio e si può andare solo in macchina. Prezzo minimo 45.000 Kyat (circa 26 euro) per macchina, con autista, per due e per tutto il giorno. Ci siamo rivolti alla Lion Travel 2 ottima agenzia sulla strada principale, le agenzie stanno tutte qui. Ore 9.00 arriva l'autista: camicia, lungy, denti completamente sporchi di rosso perché è uso comune masticare il Betel, una foglia che stimola la secrezione salivare, ed è il motivo per cui

sputano spesso, che colora di porpora la bocca, anche in India è molto comune. Stecchino dietro l'orecchio e poi, è zoppo. Abbiamo capito perché ci hanno fatto lo sconto🙊🙈🙏, no dai scherzo, stupidata, nessuno sconto. Ci guardiamo e, ricordando l'autista sputacchione e l'autista droghino ci rimaneva il terzo, chissà cosa ci aspetta. Ci apre le portiere, sorpresa: la macchina, pulitissima fuori, dentro è un gioiello. Profumatissima, un confortevole copri sedile lindo ci aspetta. Lo stesso autista è, nonostante l'aspetto, pulitissimo e profumato. Come spesso accade, mai giudicare dall'apparenza. Un uomo di un'educazione e discrezione mai viste. Niente sputi, via lo stecchino dall'orecchio, niente musica o aria condizionata a manetta. Conduce la macchina con prudenza e ci lascia di stucco per la mania della pulizia. Ogni volta che scendiamo pulisce il cruscotto da polvere o altro, spolvera gli sportelli, insomma ci ha ricordato una cara amica che in Africa, dico in Africa, in mezzo alla savana e alle strade polverosissime, ogni volta che ci fermavamo per dormire, puliva e spolverava il fuoristrada (ciao Dolooo).
Tornando a lui, ci apre lo sportello ogni volta per farci rientrare in auto, più imbarazzante che cortese. Mi sembrava di stare all'America Bar Biffi di Cagliari (dedicata all'Amico Stefano e Yellow lovely friend, sanno di cosa stiamo parlando). Lasciamo le elucubrazioni sull'autista. All'uscita della nostra cittadina di attuale residenza, Nyaung Shwe, c'è un bellissimo monastero, tutto di legno inatrsiato, il Shwe Yan Bye Monastery.  Qui si insegnano e imparano le sacre scritture buddiste. La nostra fortuna ci fa capitare proprio mentre un gruppo di giovanissimi monaci recita a memoria gli antichi versi. Seduti in una sala rischiarata dal sole, tutti, all'unisono, recitano i sacri scritti. Ogni tanto il monaco docente si affaccia per redarguire con lo sguardo i più piccoli che, umanamente scazzatissimi, da essere davvero divertenti, ciondolano con la testa avanti e indietro e alzano il tono, della serie “e basta non di pozzu prusu”(= e basta maestro sono stanco). Ciao piccoli e grandi UOMINI, si riprende il cammino.La strada e’ tortuosa, ci sono molti lavori in corso e anche qui, a fianco agli uomini, molte donne a lavorare e caricare e scaricare pesi, catrame, ghiaia. Quasi tutti rigorosamente con infradito e Lungy, io non so come faranno a non inciampare! Altro sito da vistare, una Pagoda sulla roccia, che ricorda vagamente la Golden Rock, immersa nella natura, isolata nella campagna circostante,molto suggestiva. Ok, via, Pindaya ci aspetta.

Dopo circa un'ora e mezza arriviamo. Tassa d’ingesso alla cittadina 4500 Kyat o 5 dollari. Prima tappa il mercato, giro veloce e ricco di sorprese come ogni mercato offre. Dopo, arrivo

alla famosa grotta sacra: La Pindaya Cave. Gradini da fare ma noi prendiamo un ascensore esterno che ci mostra il panorama in tutto il suo splendore. Il nome Pindaya vuol dire ragno e dietro a questo si narrano diverse leggende. Comunque, alla fine il ragno mostruoso che viveva in queste grotte e teneva in ostaggio una o più principesse, venne ucciso con arco e frecce da un principe, ecco. All'ingresso, infatti, c'è la rappresentazione di questa
cattura con tanto di principe e ragno giganti. Ok, si arriva all'ingresso, per utilizzare la fotocamera 3000 Kyat, e va beneeee. Possiamo entrare?? WAUUUU, solo WAUU, non crediamo ai nostri occhi: una grotta strapiena di Buddha dorati sfavillanti da tutte le parti. Si dice c'è ne siano 8000 e siano tutte donazioni da devoti di tutto il mondo a partire dalla fine del 1700 ad oggi. Ci sono le targhe sotto a documentare la paternità del lascito. Ce ne sono anche italiane, una di un gruppo di Gubbio risalente al 2002. Si entra nell'anticamera, strabiliante, e si continua.
Meandri e corridoi tra Buddha di tutti i tipi e in tutte le posizioni. Si scende con gradini nel cuore profondo delle grotte: roba da matti, è indescrivibile. Tutto tappezzato dall’ oro scintillante dei Buddha, davvero mozzafiato. Siamo rimasti dentro un'ora e mezza. L'autista fuori ci aspetta, così come tutti gli altri della sua categoria. È ora di andare a pranzo ma prima scendiamo a vedere un laboratorio di ombrelli di carta. Fantastica e strabiliante esperienza. La parte della copertura è fatta di una specie di carta ricavata dalla corteccia dell’albero del gelso


che viene sminuzzata. Questa viene messa in ammollo per circa un mese poi ripresa e pestata su una pietra con dei martelli di legno e ridotta in poltiglia formando una specie di pasta molle che viene a sua volta ulteriormente diluita in acqua e frullata con una sorta di frusta. Alla fine si versa il contenuto in un'intelaiatura di stoffa immersa in acqua. Si aggiungono, fiori, foglie o qualsiasi elemento naturale decorativo per poi essere messo ad essiccare al sole. Insomma più complicato da descrivere che da fare. La cosa più impressionante è la
struttura del telaio, costruita con legno di gelso e bambù. Tutto fatto a mano, senza nessun attrezzo elettrico; un seghetto, una lama molto tagliente, una sorta di sgubbia per forare e un "tornio" realizzato con un tondo in legno fatto girate con un piede, veramente incredibile. La manualità e la precisione dell'artigiano ci ha lasciati di stucco. I costi sono elevatissimi ovviamente. Qui ci dicono che si producono massimo 20 ombrelli al giorno, per tutelare la salvaguardia del gelso. Stupiti e sempre più consapevoli che spesso l'abilità dell'uomo, posto di fronte alle necessità, diventi straordinaria, andiamo a pranzo in un ristorante sul lago, meraviglia per gli occhi. Si rientra. È pomeriggio inoltrato, la serata si conclude ricordando quante abbiamo visto e chiacchierando su quante cose dobbiamo imparare e quante ne abbiamo perse per strada, tra globalizzazione, progresso, tecnologia, social network e tanto, troppo, che a volte sembra davvero niente.

6 commenti:

  1. ieri riflettevo sul vostro lungo viaggio domandandomi se ci sono stati momenti in cui volevate essere in Sardegna, nella vostra casa! Viaggiare è bellissimo ma anche stancante, ogni giorno tanto da vedere e il giorno seguente si inizia nuovamente! vi leggo sempre con gran piacere e mi gasate per il mio prossimo viaggio che non sarà così lungo ...ma faccio un pensierino per un mesetto (nienteee rispetto al vostro).
    A proposito portami un paio di foglie di Betel così almeno lascierò il segno quando dovrò colpire qualcuno/a.
    Buon proseguooooo

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    1. 😂😂😂dai to porto il betel molto volentieri. Per quanto riguarda la nostalgia di casa ti giuro che non ne sento neanche un Po. Gigi mi conferma la stessa cosa per lui. Certo i miei genitori mi preoccupano un Po ma non mi manca assolutamente casa. Un pochino il maialetto e su casu perché qui non ce n'è. Sinceramente sono preoccupata di dover rientrare. Per il resto lo spostarsi così spesso ci piace, ci da adrenalina perché è sempre una scoperta. Riflessioni su tutto, su noi, su cosa siamo, è troppo bello viaggiare.

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  2. Come sempre racconto stupendo. Veramente sembra di percepire anche gli odori.
    Vi adoro e adoro le vostre descrizioni.
    Bye Cenza!!!

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    1. Ho capito che non è un bel momento per te e sono felice, siamo felici di portarti fuori, con noi. Grazie Ce.

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  3. Io invece mi chiedevo come sarà la vostra vita quando tornerete e se deciderete di restare qui. Tra stupidita, false illusioni, inutili provocazioni, totale assenza di umanita. Non dico che i pesci e la carne buttati a casaccio sul bancone siano meglio dei nostri mercati, igienicamente più curati, ma è la mentalità ed il modo di vivere, così come la descrivete voi, la semplicita nella sua durezza quotidiana...

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    1. Non posso che sottoscrive la tua intelligente riflessione Anna. Hai, come sempre, capito perfettamente tutto. Grazie bellissima.

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