"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

27 Gennaio 2019. Arrivederci Myanmar

Rettifica doverosa per chi avesse letto la pagina in cui era scritto ed ora è stato opportunamente corretto:
Il saluto birmano non si fa facendo “il metro”. Non si fa nessun gesto particolare, al massimo si fa un piccolo cenno con la testa. La mano dx si poggia sull'avambraccio sinistro sempre e solo per porgere o prendere qualcosa.
Info utili:
  1. La benzina costa circa 45 centesimi al litro ma spesso non è concesso agli stranieri di utilizzare veicoli a motore, quindi attenzione.
  2. Se, come è successo a noi, entraste dal confine e voleste cambiare soldi rimanenti con la moneta del posto d'arrivo ed è domenica, sappiate che è tutto chiuso, perché la domenica è sempre domenica tranne per?? Allah protegga i musulmani, loro, esattamente loro. Se vi serve qualcosa di domenica cercate loro perché per loro non è un giorno festivo, il loro giorno festivo è il venerdì. Per esempio:confine Tachileik/Mae Sai, dopo l'attraversamento del confine e pratiche velocissime di rito, se è domenica, andate all'angolo della caffetteria che si trova affianco al Golden Hotel, troverete l'unico cambio aperto, gestito da musulmani, con un ottimo tasso di scambio. 
E ora due parole per salutare il Myanmar, per chi volesse sorridere e/o riflettere con me, con noi.
Premetto che io ho tanto odiato questo posto all'ingresso dalla Thailandia, quanto lo amo ora che ne siamo appena usciti dopo poco meno di un mese. Gigi, essendo più tollerante, non l'ha odiato quanto me ma ha condiviso con me l'impatto negativo. Poi è stato un po’ come quando la nebbia si dirada e il sole illumina tutto, facendoti vedere quello che c’è intorno. L'impressione iniziale tra persone indifferenti, scazzatissime e tanta ma tanta immondezza, compresi gli sputi quasi addosso, hanno lasciato spazio alla bellezza di un popolo “pulito”. Si, pulito, vi sembra contraddittorio? Come tutto quello che ci circonda del resto. È vero che le zone più a sud sono diverse da quelle più a nord. Probabilmente, come spesso accade, la città snatura, mentre la campagna rimane sempre affascinante e accogliente facendo emergere l'umanità. Probabilmente le politiche della gestione dei luoghi sono più visibili in alcune zone piuttosto che in altre. Sta di fatto che questo paese, martoriato da secoli di soprusi e avvicendamenti di ogni genere, palesa una forza e una dignità pari alla Golden Rock. Ovviamente abbiamo assaggiato un piccolissimo morso di questa bella mela ma per quel poco, nel salutarlo ci è venuto il groppone in gola.
Contraddizioni e stupidate ci hanno fatto sorridere tanto ma il rispetto che ne abbiamo ora è enorme.

CAPITOLO Lungy.
Con questo “tubo” di stoffa legato in vita ci convivono come una seconda pelle. Bambini, giovanissimi, anziani, uomini e donne, tutti. C'è ne sono di seta, di cotone, finemente lavorati, colorati, sobri, per tutte le tasche. Non pensiate che costino meno del resto perché non è così. Non pensiate che siano costretti ad indossarlo, perché non è così (giusto le divise scolastiche lo impongono a tutti uguale, ma i ragazzini non ne sembrano tristi succubi). Qui le persone sembrano davvero libere, libere di fare tutto. Con questo capo fanno tutto: in edilizia, agricoltura, pesca e tempo libero, sempre il Lungy. Esistono eccome i jeans, così come i grandi o piccoli bazar con abbigliamento di tutti i tipi con prezzi accessibili  anche per loro, ma loro preferiscono indossare il gonnellone. Tutti nudi sotto, donne comprese, e sopra il Lungy. Li vedi arrampicarsi o camminare tra le pietre, asfaltare strade, stare in bilico sulle travi, con sto coso tra le caviglie e cellulare infilato in vita. Ma come fanno? Io, che adoro i gonnelloni e i vestiti lunghi, sarei sfregiata dalle zappulate (=cadute rovinose) a terra. Diciamo però che sembra si, un'abitudine, ma anche la non sottomissione ai parametri occidentali, per quanto per noi più comodi.

CAPITOLO INFRADITO.
Ah quanto vorrei essere l'inventore dell'infradito. Qui esiste un mercato di calzature, dai sandali semplici alle tacco 12; dalle semplici ballerine alle ciabatte tipo crocks, eppure NO!  infradito forever. Anche queste per fare di tutto: zappare nei campi, pescare, tagliare pietre, asfaltare strade, costruire mura, insomma una doppia pianta del piede. Non pensiate al fatto che costino meno. Spesso è così ma non è questo il motivo. Le trovano più pratiche e veloci da sfilare e infilare… mmma’.

CAPITOLO TANAKHA.
È quell'impasto bianco che mettono in viso tutti, indistintamente. Protezione naturale dal sole o semplice idratante, questa corteccia bagnata con acqua e sfregata sulla pietra chiamata Pyin Kyauk, da cui si ricava il loro fondotinta naturale è sempre presente. Tutti, bambini, uomini e donne. Non ci sono i trucchi? Il make up non è di casa? NO! ci sono tutte le cose che abbiamo noi, semplicemente credo che a loro non piaccia truccarsi. Si trovano le nostre creme idratanti, l'oreal, nivea, Palmolive ecc. I prezzi? Beh sicuramente un pezzo di corteccia è meno caro ma non so fino a che punto sia questo il problema.

CAPITOLO MONACI.
Pensavamo che fossero tutti abitanti di eremi lontani? asceti con la saggezza incorporata? Serissimi, intoccabili, distanti e profondamente immersi nella spiritualità? Du cazzi! SONO UOMINI E DONNE! c'è ne sono più o meno “seri” così come più o meno zozzi, sono bellissimi esseri umani avvolti da drappi porpora, rosa o arancione. Sorridono, si fanno i selfie, fumano, hanno tutti, dico tutti il cellulare. Scherzano e ridono tra loro. Sicuramente molti lo sono per necessità e sicuramente moltissimi sanno stare in silenzio a meditare e riflettere se non pregare, ma sono liberi; si, so che sembra una enorme contraddizione la mia e anche una stupidata ma questo è il senso. Del resto vi ricordo che la libertà così come la felicità non hanno un luogo né una “fisicità” , sono stati dell'essere, non stanno fuori, nelle cose, ma dentro di noi e non ho scoperto l'acqua calda!

CAPITOLO PULIZIA.
E qui vi voglio. Popolo sporco, immondezza dappertutto, sputi,  igiene sotto i piedi, beh non è sempre così. Intanto, dal centro al nord del paese le cose sono molto diverse che nella parte a sud. Sputano molto meno e in pochissimi; la stessa immondezza è speso raccolta in determinati punti e bruciata (inquinare per inquinare, la fanno sparire). Ma la cosa allucinante è la mania di lavarsi. In qualunque pozza, fiume, lago, loro fanno il bucato, che stendono in terra sulle pietre piuttosto che sui fili, e questo bucato  profuma di sapone, ve lo posso giurare. Poi si lavano loro. Vestiti di Lungy, si insaponano come fosse l'ultima volta. I capelli, il corpo e sfregano come avessero le pulci. Mai nudi, gli uomini indossano le mutande oppure il Lungy rotolato fino alla vita a mo di mutanda e le donne mettono il Lungy sul seno, che, una volta finito di lavarsi, sfilano opportunamente avendo sovrapposto quello pulito e asciutto, con una disinvoltura unica. Ci siano turisti o uomini che le osservano, continuano tranquillamente senza curarsene e senza il fare civettuolo né alcuna malizia o senso di imbarazzo.  Quindi, vi assicuro che, nonostante tutto, qui nessuno puzza, nessuno.

CAPITOLO SICUREZZA.
ALLIBITI, SIAMO ALLIBITI.
Non è mai capitato di stare in un paese “povero” senza essere assillati per un'elemosina o senza la sensazione del pericolo. Con Gi siamo andati in giro, da soli, lontano dai centri abitati, tra villaggi sperduti, con soldi in tasca, passaporto e altro. Sapete cosa fanno? Si fermano a salutarti. Stanno zappando, lavando i panni o badando ai bambini, che giocano felici e spensierati, e, quando passi, tutti ti fanno un ciao con la mano e il loro saluto “Mingalabar” con un sorriso e continuano a fare ciò che stavano facendo. Non hanno nemmeno quell'atteggiamento diffidente oppure quello sorpreso di vedere gli extra terrestri che troviamo nei nostri paesini dell'entroterra. Sono abituati alla commistione e alla socializzazione con gli stranieri, vivono di poco e si accontentano. Ognuno fa qualcosa e tutti hanno qualcosa di cui vivere. Non c è nessuno affamato o disperato perché c’è sempre qualcosa per tutti. Sono rassegnati? Non sono ambiziosi? Beh non li definirei proprio così. Sono puri, sono semplici e non hanno le nostre pessime sovrastrutture e l'eterna tensione ad avere sempre di più. Anche se convivono col progresso, telefonini, macchinoni, supermercati o grandi hotel di lusso guardano tutto con indifferenza, anzi non lo vedono proprio. Se passa un macchinone da noi, spesso i ragazzi e non solo, si girano e desiderano e sognano di diventare ricchi per poterselo permettere. Qui non gliene può fregate de meno.

CAPITOLO DONNE e Uomini.
Non posso dirvi troppo perché non è facile spiegare né sarebbe facile credermi. Vi descrivero’ alcune cose, i fatti, a voi le considerazioni. Uomini e donne insieme. Uomini che non hanno sicuramente attitudine alla violenza o alla sopraffazione convivono con le loro o le altre donne fianco a fianco. I lavori, dai più duri ai più semplici e quotidiani, come andare a portare o prendere i bimbi a scuola li fanno entrambi. Fortissime, sicure e dolcissime sono il cuore portante di questo popolo. Lungy o jeans, in moto, scooter o bici a fare commissioni. Qualcuna fuma, soprattutto le anziane, con dei cannoni di erbe e foglie, non marijuana, ma tabacco. Cellulare in mano e tv in capanna, cucinano e zappano. Le vedi da sole a pescare in mezzo al lago e cazziare gli uomini per qualcosa e questi sorridere o scusarsi. Non hanno tanti figli, le famiglie non sono numerose. Al massimo due o tre bambini per capanna. Non vedi donne cariche di bambini come le africane, né palesi sofferenze. Non hanno necessità di farsi  chiamare ministra, assessora o sindaca, di alzare la voce o avere atteggiamenti da dura, per essere Donna con un ruolo ben definito in società. E non hanno bisogno di stare attente ai maniaci depravati che dilagano in occidente o in alcune parti del mondo orientale. I bambini non vengono venduti per scopi sessuali come nelle Filippine o in parti del mondo dove il consumismo è più importante della dignità e della sacralità dell'essere. Lo so, vi sembra che abbia il prosciutto negli occhi oppure state dicendo “ma va, che ne saprai” o ancora “mica sarà tutto rosa e fiori”. Certo che no, ma questo è quello che ho visto e percepito io, abbiamo visto noi in questo piccolo assaggio.

CAPITOLO BUDDHA.
Non mi permetto di ragionare dal punto di vista storico culturale, filosofico e sociologico sul ruolo delle religioni nelle comunità. Non ne sarei in grado né vi renderei piacevole la lettura. Si sa  che le religioni, le credenze popolari, siano nate dagli uomini per gli uomini. Armi a doppio taglio, ancora usate, per inquadramenti e sottommissioni, intolleranze e ignoranza. Qui, il buddismo dilagante ha, però, un senso. Già di per sé è una religione complicatissima ma tollerante che, nonostante la costante presenza di Buddha e discepoli in tutto, mette al centro l'essere umano e gli esseri viventi tutti, animali e vegetali. Crede nelle capacità dell'uomo di sollevarsi dallo stato di terrena sofferenza fino ad arrivare alla pace interiore e al superamento di prove terrene. È vero che, dipendentemente dalle sue origini, ha sfumature diverse, se vi va andate a documentarvi un po. Così come è vero che parla di karma positivi o negativi e della impossilita’ di potersente liberare facilmente se non con la reincarnazione.  Il buddismo infatti considera la reincarnazione del karma come una forma di purificazione, non un premio o una punizione. Vi rendete conto di quanta importanza attribuisca alle capacità umane? Di quanto poco si concentri sul “diverso” e quindi cattivo e brutto?
Certo, anche la religione cristiana dice che in ognuno di noi c’è Dio, siamo fatti a sua immagine e somiglianza, ma quanto è brutto dico io. Ti concede il perdono, resetta tutto, così poi possiamo ricominciare a sbagliare, tanto ci perdona sempre. La sofferenza poi, a si, questa misteriosa modalità per raggiungere la pace, avvicinarsi a Dio o semplicemente fare la sua volontà per poi avere un posto migliore o no, dipendetemente dal dover espiare le colpe oppure godere del premio per le proprie buon azioni terrene. Non vado oltre che è meglio. Non mi sono convertita e purtroppo, si purtroppo, la mia fede o le abitudini di vita, perché solo di questo si tratta (fede=fiducia, bisogno di, abitudine a) non mi fanno diventare (ancora) atea ma sicuramente molto dubbiosa, molto scettica ed estremamente eretica.
Tutte queste digressioni per arrivare al fatto che qui, dove il buddismo permea ogni cosa, troverete persone sorridenti, educate, che non sono rabbiose e aspiranti a quello che non possono avere. Troverete i monasteri e i templi strapieni di soldi alla mercé di tutti, teche traboccanti di cartamoneta e soldi infilati tra gli incensi, dove nessuno osa toccarli. Chiedetevi il perché.
Ora basta, vi ho annoiato troppo? Perdonatemi, vi chiedo umilmente venia ma queste considerazioni serviranno a me, a noi stessi per ricordare.

ULTIMO CAPITOLO, dulcis in fundo I BAMBINI:
Educati e rispettosi come non mai. Sempre sorridenti e gioiosi sporgono dai finestrini o dagli scooter per salutarti. Salutano tutti, senza aspettare di essere invitati a farlo dai genitori. Li vedi andare o rientrare da scuola oppure scorrazzare tra le campagne  con le bici, se non a pesca nei laghetti. Vi raccontiamo un piccolo aneddoto. Una sera mentre rientravamo nel nostro lodge, circondato da cani, sempre mansueti e che non mancano mai, all'abbaiarci contro di uno di questi, una bambina, che avrà avuto si e no tre anni, staccandosi dalla madre con la quale giocava, raccoglie una pietra e la lancia al cane, prendendo le nostre difese, per poi regalarci un bellissimo sorriso. Speriamo che di questi gesti incontaminati qualcosa rimanga dentro ognuno di loro. Sono il futuro e la speranza in un mondo migliore che aimè è tanto malato.

“MINGALABAR”(ciao) BELLA Signora dalle mille ferite ancora sanguinanti e dalle cicatrici ben visibili, speriamo di rivederci e BUONA FORTUNA. Ci hai regalato lezioni di vita, di umanità e civiltà; ci hai fatto fare un'immersione nella bellezza più pura Ti auguriamo ogni bene e che le nostre brutture non ti tocchino mai.

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