"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

30 Gennaio 2019. Chiang Mai, Monthathan Waterfalls.

Eccoci di nuovo qui, con il nostro nuovo scooter appena noleggiato per 250 Bht al giorno (se lo prendi per più giorni ti fanno sempre lo sconto) e si parte, ore 9.00. Di nuovo guida a sinistra, in Myanmar era a destra, destinazione montagne. Chang mai infatti, oltre ad avere un cuore storico con tanti Templi e magnifiche mura antiche, ha un contorno di foreste e parchi con paesaggi e panorami mozzafiato. Moltissime le escursioni. Dal rafting al trekking, di uno o più giorni, organizzati o autonomi. Noi andiamo per i secondi. Mentre percorriamo le strade fuori dal centro storico per raggiungere la nostra meta, a 5 km circa di distanza da esso, c’è la Chiang Mai moderna. Un insieme di palazzi curati, negozi, alberghi di lusso e grandi centri commerciali la fanno apparire molto vicino ai nostri standard. Un grande centro commerciale con architettura estremamente moderna è il Maya, probabilmente si trova qualsiasi cosa, dalle griffe occidentali
ai ristoranti raffinati. Usciti dalla grande città iniziamo a salire verso il “Doi Pui” montagna che raggiunge i 1685m, noi ci fermiamo a quota 750 e sarà l'inizio delnostro trekking. Destinazione cascate Monthathan Waterfalls nel Doi Suthep-Pui National Park. A 15 km dalla città si entra nel parco con tanto di pagamento all'ingresso, 100 Bht a testa più 20 per lo scooter. Iniziamo. Zainetto, acqua, due snack e via. Il percorso dovrebbe durare 1.30 2.00 ore.Il sentiero è ben visibile e ben curato.
Gradoni di finto legno (cemento) ci fanno strada. Ogni tanto vicino ad alcuni bellissimi alberi c'è la didascalia, in thai e in inglese. Si procede per il sentiero “standard”. Seguiamo pure la traccia nel nostro GPS, a un certo punto un divieto a  proseguire proprio dove il GPS indica le cascate che ci interessano. Decisione presa, iniziamo a registrare il tracciato del percorso e proseguiamo nella “zona proibita”. Non siamo né sprovveduti né stupidi temerari ma abbastanza capaci  di capire quando e perché ci sono tali divieti. Ovviamente la gestione si tutela dando un diniego in una zona non attrezzata, soprattutto per la diversa tipologia di persone che potrebbeto accedervi. Come volevasi dimostrare; il percorso è selvaggio ma assolutamente tracciato. Non è possibile
confondersi e, con attenzione, è difficile mettersi in pericolo. Siamo immersi nella foresta. Alberi immensi ci sovrastano, sentiamo sempre l'acqua che scorre accanto a noi e rare tracce di passaggi precedenti (impronte di scarpe). Liane che si intrecciano e bambù che ci danno una mano in alcuni punti esposti. Alberi di banano, piante strane e qualche guado, grandi farfalle colorate e tante termiti gigantesche, sempre indaffarate. Seguendo il fiume risaliamo ai vari salti, cascate, esattamente 4: la prima è quella che si incontra dopo circa 10 minuti dall'inizio e che da il nome al sito “Monthathan Waterfall” ; le altre sono quelle “dell'area vietate” di cui ultima è la “Sai Yoi Waterfall”. Scendiamo, per un pezzo copiamo il sentiero d'andata, poi ci prendiamo la
licenza di fare una deviazione e siamo di nuovo giù. Sono le 13.30. Ripreso lo scooter, decidiamo di continuare a salire. Dapprima ci fermiamo in un Tempio il Wat Pha Lat e proseguendo la stradina che lo affianca, in discesa, ci fermiamo al Wat Pha Dat Waterfall, caratterizzato da una cascata e un ruscello che lo attraversa. È un  Tempio antico, in fase di restauro, immerso nella natura, quasi in simbiosi con essa che gli dà un aspetto singolare. Poi ancora su, saliamo tra tornanti e fresco e qualche punto panoramico dove si può ammirare la città dall'alto, strada facendo intravediamo una marea di bus e tuk tuk. Siamo al Wat Pharathat Doi Suthep e sono le 15.30. Ci fermiamo così. Non entriamo a visitarlo perché è immenso e preferiamo rimandare a domani. Ripartiremo da qui per nuove piccole grandi scoperte. Alle 16.00 circa siamo in albergo dove ci godiamo un attimo di poltrona e una mangiata di fragole ( qui sono grandi produttori) comprate da una donna per strada : vi ricordate il sapore delle fragole naturali? Ecco, quello. Scriviamo qualcosa sul blog e vediamo le foto. Più tardi nessuno ci toglierà una birra con arachidi e patatine che abbiamo in frigorifero, per i momenti di necessità😛😛😛, comprati  in uno dei tanti punti  della catena di supermercati aperta h24 che si chiama "7eleven"  e di cui è tappezzats la Tailandia. Stanotte ceneremo negli Street food  markets, per strada. Chissà se tutte le raccomadazioni di non mangiare frutta o verdura se non cotta, no ghiaccio, ecc. valgono ancora, perché noi le abbiamo disattese da tanto tempo.

Nessun commento:

Posta un commento