"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

17 Gennaio 2019. Mandalay, city tour.

Mandalay ai ai
Ci svegliamo tra preghiere e imbonitori che dai loro altoparlanti svegliano la città. Dalla finestra il caos di scooter e auto. Un via vai di gente e traffico. Ok decidiamo di tastare il terreno. iniziamo a seguire l'itinerario da noi programmato per visitarla.
A piedi percorriamo strade e stradine per vedere di cosa si tratta e ci dirigiamo ai siti in programma. E’ una grande città, la seconda dopo Yangon. Molto meno sporca ma altrettanto caotica. Molti meno gli sputatori seriali. La sua bellezza però sta nel fatto che ha molti punti panoramici e distanti dal centro più caotico. Dovete sapere che originariamente fu capitale del Myanmar per 24 anni (1861-1885) e ha intorno 4 città storiche che furono alternativamente capitali anch’esse per qualche secolo.
Ognuna di esse ha delle caratteristiche e in ognuna c’è qualcosa di speciale. Esse sono Amapurna, Inwa, Sagaing e Mingun. Non sto a dire altro perché oggi ci soffermeremo a Mandalay appunto. Prima tappa, Palazzo reale, costo del biglietto cumulativo, che ti consente di visitare le maggiori attrazioni della città, è di 10.000 Kyat.  Racchiuso all'interno di una piazza immensa è protetto da una cinta muraria lunga chilometri; mi raccomando, l'accesso è unico ed è solo sul versante est, sulla 66^ street!. Non è particolarmente affascinante ma merita per la grandiosità dell'opera stessa tutta in legno di teak con minuziosi intarsi a decoro.
Fu fatto costruire dal re Mindor nel 1861 e distrutto durante l’ultima guerra mondiale. Non rimase nulla, tranne le fondamenta e la cinta muraria.Il Palazzo reale che oggi si visita è stato ricostruito dalla Giunta militare. Venne ricostruito dai prigionieri ai lavori forzati ed è , quindi, il simbolo delle umiliazioni subite piuttosto che degli sfarzi che voleva rappresentare.
Quanto è brutta la guerra! All'interno ci sono piccoli e grandi edifici spogli, un museo molto interessante e piccolino e la tomba del re Mindor. Dopo circa un'ora abbondante di visita, proseguiamo a piedi in direzione Shwenan Daw Kyaung un un antico monastero costruito in legno di teak completamente intarsiati, bellissimo davvero. All'interno infatti c'è una scuola di sculture e intarsio sul legno, progetto universitario. Usciti da
qui continuiamo con le tappe più importanti, tra Pagode e Templi, alcuni più sfarzosi e interessanti di altri. Uno in particolare ci ha colpiti per una miriade di piccole pagodine bianche che racchiudono, una in ognuna, lastre di marmo sulle quali sono incise pagine delle sacre scritture buddiste (un'enciclopedia in pietra). Sono tantissime. Di qui altre due pagode nei paraggi e poi intraprendiamo la salita a gradini che conducono al famoso Mandalay Hill. Si tratta di una collina di 240 metri di altezza, al centro di Mandalay, sulla quale insistono svariate Pagode che incontreremo nella nostra ascesa. In una di esse una stranezza ci colpisce: un Buddha nero e oro, unico. Arrivati, sfiniti al top ci godiamo il panorama a 360º. Per chi non volesse scalarla a piedi, sappiate che si può raggiungere direttamente in auto.
L'ascesa a piedi dura circa un'ora, i gradini sono tantissimi. Per scendere percorriamo una scalinata parallela caratterizzata da Pagode in cui il Buddha è sempre in piedi (???). Rientriamo la sera stanchissimi e, come sempre, soddisfatti. Dopo una mega doccia troviamo un locale cinese specializzato in BBQ: pancia mia fatti capanna! ci sfondiamo di carne e verdure arrosto, un po di cibo nostrano ci voleva.Oggi ci sei piaciuta un pochino di più Mandaly.

2 commenti:

  1. Ed io come potrei competere dopo un racconto così bello! Potre forse parlarvi della mia noiosa domenica ? ...vado avanti pensando al mio prossimo viaggio, che non sarà memorabile come il vostro, ma mi dovrò accontentare di scappare anche se per pochi giorni!

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    1. Ne hai fatto tanti bellissimi anche tu e ne rifarai. Comunque, come abbiamo sempre detto, anche un weekend lungo va bene, pur di partire a vedere pezzetti di mondo.

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