"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

27 marzo 2019. Da Kep a Can Tho. Cambogia/Vietnam


L'unico minivan che parte da Kep per la frontiera vietnamita è alle 10:30; non è molto comodo per noi, che poi dobbiamo percorrere ancora tanti chilometri, però è il compromesso che hanno trovato le agenzie, in modo tale che possano usufruire del servizio anche quelli che entrano in
Vietnam per raggiungere l'isola di Puoh Quoc (meta turistica molto rinomata). L'imbarco per questi ultimi é a sette chilometri dalla frontiera. Per quanto riguarda noi, il biglietto da Kep a Can Tho ci è costato 16$ a testa. Per questo servizio abbiamo usato la “ANNY Tours & Travel”. Alle 10:30 puntuali si parte. Il minivan, come spesso accade, non è nelle migliori condizioni: sedili mal ridotti, portiere che si aprono solo dall'esterno, carrozzeria ammaccata e portellone posteriore legato con lo spago. Ormai non ci facciamo quasi più caso, è più normale che sia così piuttosto che tutto nuovo. Alla guida un ragazzino esile ma sicuro nella conduzione, unico neo è che viaggia quasi sempre al centro strada. In quaranta minuti arriviamo in frontiera, Ha Tien International Border
Checkpoint. Il giovane autista ci chiede  di consegnargli il passaporto e praticamente sbriga lui le pratiche doganali; a noi resta da compilare i moduli con i dati anagrafici e pagare un dollaro all'agente Vietnamita che, tra l'altro, è stato carinissimo nell' aiutarci a compilare il modulo d'ingresso, giusto per velocizzare il tutto. Da precisare che noi eravamo già in possesso del visto, richiesto on-line e pagato 25 dollari nel sito ufficiale de governo Vietnamita (invio via e-mail in meno di tre giorni lavorativi). In men che non si dica siamo in Vietnam. Prima impressione Vietnamita: luogo desolante.
I posti di frontiera poco turistici non hanno quasi mai un bell'aspetto, non sono proprio accoglienti. Anche qui c'è solo una baracca/ristorantino-ino-ino che funge anche da Terminal per i bus, dove purtroppo parlano solo vietnamita e dove si paga solo con moneta vietnamita, il Dong vietnamita (al cambio di oggi 1 euro = 26.100 dong). Noi siamo tagliati fuori, abbiamo solo dollari. Attorno una palazzina che brulica di militari molto ma molto in relax e poi il nulla. Siamo tutti e dieci lì, questo è il numero dei passeggeri. Sono le 11:30 circa e aspettiamo qualcuno che ci venga a prendere, come e quando non si sa. Alle 12:00 arriva un minibus, ci carica e ci porta via dal nulla per raggiungere la bus station di Ha Tien. La cittadina è molto viva e ben tenuta, un sacco di gente e di attività, da quì partono pure i traghetti per l'isola di Pho Quoc. Arriviamo alla bus station, appena fuori il centro abitato. Questa è abbastanza decente, biglietterie delle varie compagnie,
servizi igienici e, nello spiazzo dove si fermano i bus, una decina di “locande” dove preparano da mangiare. Ci informiamo e troviamo il nostro minibus, partenza ore 14:00. Dobbiamo aspettare quì per un ora e mezzo e proprio durante quest'attesa, in uno di questi “fast food”, consumiamo il nostro primo cibo vietnamita, “Pho Ga” zuppa nazionale con noodles, pollo e erbe varie che galleggiano (nonostante l'aspetto è buonissima). Il minibus per i prossimi chilometri non è male; sedili sufficientemente comodi ma strapieno in ogni spazio disponibile, persino il gradino per salire. Partiamo puntuali, anzi 5 minuti prima. L'autista sembra non abbia molta fretta, procediamo a 30/40 chilometri orari, per fortuna l'aria condizionata
funziona bene. Ci fermiamo a fare benzina, poi, con calma, ripartiamo a rallentatore; lui tranquillo e beato sgranocchia un frutto, qualche dolcetto, fa le sue telefonate, si ferma a comprare cibo, poi, ad un certo punto, dopo una buona mezz'ora, decide che il viaggio è iniziato e comincia a premere sull'acceleratore. Sono sicuro che passeranno giorni prima che mi tolga dalle orecchie le trombe del minibus. Ne ha fatto un uso smoderato, un suono di trombe con eco, micidiale.
Sosta Tecnica
Ad ogni sorpasso, cioè sempre, uno o due colpi di tromba, allucinante. I km da percorrere sono circa 190 in tutto per un totale di 5 ore comprensive di pausa toilette. Percorriamo km e km con case e attività varie che costeggiano la strada. Una vitalità incredibile. Ogni tanto, raramente, si aprono scenari su campi di riso spesso incolti o in preparazione per la semina. Durante il tragitto abbiamo toccato con mano la cortesia e la discreta gentilezza dei vietnamiti. Già in frontiera sono stati veramente veloci, efficienti ma soprattutto cordiali. Qui ancora di più, speriamo non sia un'eccezione. Una signora seduta nei sedili dall'altra parte del corridoio, in corrispondenza dei nostri, nonostante non fosse sola ma con nipotina e figlia, ci ha offerto non solo dei mandarini ma, finiti questi per di più ottimi, ci ha dato un arancia tagliata a spicchi e quando abbiamo finito di mangiarla ci ha dato anche le salviette di carta per pulirci. Insomma ci ha trattati come fossimo i figli senza invadenza né interesse, sono stati "semplici" gesti di accoglienza disinteressati, di cortesia, altruismo e generosità allo stato puro, considerando che non spiccicava una parola di inglese,
bella persona davvero. Arriviamo così a destinazione. Can tho è incredibile, siamo arrivati al buio ma sembra di stare in una delle nostre grosse città addobbata per natale, è tutta una luce; luminarie dappertutto e tabelloni pubblicitari luminosi, ci ricorda  Las Vegas in piccolo, è enorme. Prendiamo un taxi per raggiungere l'ostello dove alloggeremo per i prossimi gironi, si chiama "Amazon 2" e noi abbiamo prenotato la camera VIP 3, all'ultimo piano, con bagno decente e pulito per la stratosferica cifra di 15 euro a notte. A proposito di taxi, qui sono spariti i tuk tuk, non esistono più, troverete soltanto taxi o abusivi oppure ufficiali, gialli o verdi, molto ben riconoscibili, questi ultimi provvisti di tassametro. Per percorrere i 4 km dalla stazione bus all'alloggio  abbiamo speso meno di 2 euro. Preso possesso della camera usciamo a mangiare qualcosa. Giriamo tra le strade illuminate a festa e tantissima gente gioiosa, per concludere con un giro al night Market, a 100 metri dal nostro ostello. A domani.

Nessun commento:

Posta un commento