"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

10 marzo 2019. da Seam Reap a Phnom Penh

Lasciamo l'affascinante Seam Reap per raggiungere la capitale. Lo spostamento verso sud ci vedrà coprire una distanza di 340 Km. Ci siamo affidati alla VET (Virak Buntham express tours and travel) che per la cifra
di 12$ ci porta a Phnom Penh. Alle 7:35 un tuk tuk, compreso nel prezzo del biglietto, viene a prenderci dall'Hotel per portarci nell'agenzia dove parte il nostro minivan. Anche questa volta dobbiamo affidarci ad un minivan, la cosa che ci stupisce è che i posti sono numerati e assegnati. Dopo qualche minuto di attesa arriva non un minivan ma un minibus, di quelli con una ventina di posti, bella sorpresa, le poltrone sono comode e spaziose. Caricati passeggeri e bagagli, alle 8:00 si parte. La strada è ottima e l'autista guida spedito, sembra veramente tutto ok. Vista la tranquillità del viaggio ne approfitto per cominciare a vedere le foto scattate a Seam Reap e in particolare ad Angkor, sono tantissime, mi perdo, non so cosa scegliere, perlomeno il viaggio diventa meno pesante.
Prima sosta “tecnica” dopo due ore, per mezz'ora; seconda, dopo altre due ore per un quarto d'ora circa. Alle 14 circa siamo nella capitale. Il viaggio è filato liscio, senza nessun intoppo, senza spese o commissioni personali da parte dell'autista, insomma veramente professionali. Il nostro alloggio dista circa due chilometri dalla fermata, quindi tuk tuk e arriviamo in hotel. Allora, qui in Cambogia la moneta corrente, come ha già scritto Robi, è il Real, ma vengono usati indistintamente i dollari americani, tutti i prezzi, market compresi, sono esposti in dollari e qualsiasi conto ti viene indicato in dollari; gli stessi ATM (bancomat) ti fanno scegliere se prelevare in real o dollari. Tornando al nostro tuk tuk, dovete sapere che i prezzi delle corse si calcolano a un dollaro a chilometro (trattabili), perciò sborsiamo i nostri due dollari e il gioco è fatto. Io sono in una situazione un tantino anomala, dall'altro giorno, quando ho mangiato quella zuppa con ananas, sono in crisi alimentare. Mi spiego meglio, siamo ormai tre mesi in giro per l'Indocina e abbiamo mangiato di tutto; si, qualche problemino di “cagarella” ogni tanto ci ha colpito, però tutto si è risolto. Questa volta io ho proprio un rifiuto alimentare relativo ai sapori e persino agli odori, mi viene il voltastomaco, non so come risolverlo, spero mi passi presto. Questo per dire che oggi ho fatto solo colazione, ho una fame che mi sto spaccando e non so come finirà. Tralasciando questa
piccola questione personale, continuiamo con il viaggio. Dopo esserci sistemati in camera, decidiamo di fare un giro nei dintorni. Incuriositi da un architettura stravagante, sembrava una navicella spaziale, ci avviciniamo e alla fine scopriamo essere un mega mercato, anzi il mercato di Pnohm Penh. É tutto abbastanza pulito, non ho visto bancarelle con carne o pesce, all'esterno qualcuna di frutta, ma niente altro di alimentare. Regna il taroccato e l'oro, taroccato di tutte le marche e di tutti i generi, che sia abbigliamento o
elettronica piuttosto che occhiali o orologi, forse l'unica cosa vera sono l'oro e le gemme, ma, non sono un esperto e non ci metterei la mano sul fuoco. Girovagando arriviamo sulla sponda del Mekong, poi una grande piazza dove ci sono ragazzi che giocano a calcetto, nel lato opposto una comitiva, capitanata da un ragazzo, che fa aerobica, insomma un bel po’ di movimento; ancora un mercato con Street food apparecchiato in terra. Ci rendiamo conto che questa zona che circonda il nostro alloggio è veramente piena di vita. É giunta l'ora di cena, mo cosa mangio? Mi salvo con due tramezzini mangiati con grande sforzo. Speriamo domani sia meglio. Stanchi, siamo nuovamente in camera e per oggi è quanto. Buonanotte.


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