"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

11 marzo 2019. Phnom Penh

L'idea è quella di andare a vedere il palazzo reale e le diverse attrazioni che lo circondano. Ci prepariamo i nostri mini zaini con l'occorrente, soprattutto acqua e partiamo. Dista dal nostro alloggio 800 metri circa.
Sono le nove e il sito dovrebbe essere aperto dalle 8:00. A proposito, per visitare il palazzo reale e templi circostanti sono necessari pantaloni lunghi, abbigliamento “sobrio”. Arrivati a destinazione ci comunicano che questa  mattina è chiuso perché c'è una visita ufficiale da parte di una delegazione straniera e li il re deve riceverli (la Cambogia è una monarchia costituzionale). Altro orario di ingresso alle 14. Questo orario volevamo evitarcelo per il caldo ma se non si può fare diversamente, va bene così. Gironzoliamo intorno a questi monumenti, facciamo qualche commissione,
soprattutto cerchiamo rifugio in luoghi freschi, perché il caldo è tanto. In ogni angolo ci sono autisti di tuk tuk che ti propongono visite e tour di ogni tipo; uno, però, ci interessa in particolar modo, la visita al Killing fields, famigerati campi della morte, che pensiamo di visitare domani, perciò ci informiamo su i prezzi. Alle 14, comunque, siamo davanti ai cancelli del palazzo reale; fatti i biglietti, 10$ a testa, entriamo. Sarà il caldo, che non ci dà la giusta cognizione di quello che vediamo, ma per essere il posto di rappresentanza di una nazione, non ci trasmette nessuna sensazione di
stupore. Un edificio che ospita un lungo salone, dove non si può né entrare e neppure fotografare. Dai due grandi portoni d’ ingresso aperti, si vede questo colonnato che termina su un grande scranno, dovrebbe essere il trono del re,  “palazzo reale” per l'appunto. Il tutto è molto curato, ma niente di più; se volessimo fare un paragone con quello di Bangkok, non c’è storia. Poi non capisco questo divieto alla fotografia, veramente ridicolo; manco fosse la base nucleare di non so dove. Altro edificio importante al suo interno é la grande Pagoda d'argento che custodisce un Buddha in smeraldo. La Pagoda d'argento si trova sul lato sud del Palazzo Reale. Il nome ufficiale è Wat Ubaosoth Ratanaram, noto come Wat Preah Keo Morakot "Tempio del Buddha di cristallo smeraldo" che viene comunemente abbreviato in Wat Preah Keo, l'argento non l'abbiamo visto🙄. Oltre il Buddha su citato, ne ospita uno molto più prezioso; un Buddha in oro a grandezza naturale, dal peso di 90 kg e
vestito con paramenti reali e incastonato con 9584 diamanti, il più grande di 25 carati, creato nelle officine del palazzo tra il 1906 e il 1907. Qui si può entrare ma non fotografare. Degli Stupa bianchi e un monumento equestre completano la piazza antistante. Questo è tutto, forse 10$ per la visita è un po troppo. Però, per dover di cronaca, nei pressi dell'uscita, ci sono alcuni locali, uno in particolare, che contiene una raccolta di elefantini, che sembrano i
tapiri di striscia la notizia, e ha una temperatura interna bellissima; li ci siamo rifugiati e, al fresco, abbiamo contato tutti i tremila elefanti 🤣😂🤣😂😂😂. All'uscita bottiglietta d'acqua in omaggio. Torniamo verso il nostro alloggio, il caldo è davvero insopportabile. Nuova sosta in un locale che prepara “smoothies” di frutta freschissimi, giusto per avere un tantino di refrigerio. Siamo in camera, aria condizionata a tutta forza e un po di relax. La sera, considerando la mia condizione di rifiuto alimentare, ci mettiamo a cercare una pizzeria; non dobbiamo fare molta strada, ne abbiamo una a trecento metri. Pizza molto buona, passeggiata di rientro e buonanotte.

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