"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

31 Marzo 2019, Can Tho, passeggiata domenicale.

È una domenica sorniona questa a Can Tho ed è l'ultimo giorno di permanenza per noi. Non ci svegliamo mai tardi, massimo alle 8 siamo in piedi. Facciamo colazione e usciamo. Non abbiamo mete precise se non andare verso il fiume e raggiungere la zona festosa di ieri sera per vedere com'è la mattina. La città si sveglia tardi, poco traffico e poca gente in giro. Nonostante la grandezza è veramente un posto vivibile, molto
confortevole. Arriviamo nella zona festosa e non c'è niente e nessuno. Rimane l'immondezza e le strade silenziose. Sembra il day after di un rave party, anche se qui di illegale non c'era proprio niente. Diciamo che la pulizia delle strade non è la priorità assoluta e diciamo anche che, se anche ripulissero strade e fiumi, non saprebbero dove e come smaltire le tonnellate di plastica. È veramente un grande problema difficilmente risolvibile. Durante la passeggiata vediamo un gruppo di uomini di età diverse seduti in una bettola/ristorante; sono falconieri. Da cosa l'abbiamo capito?
Bè non dalle magliette tutte uguali con la stampa dei falchi e un logo particolare, ne’ dagli scooter parcheggiati con tanto di logo, ma da ciò che c'era sopra gli scooter: i falchi! Erano poggiati ai sellini e trattenuti con una specie di guinzaglio. Bellissime creatura, purtroppo non libere. Ci salutano, non i falchi, e dopo alcune foto andiamo verso altri lidi. È già mezzogiorno e cerchiamo
qualcosa da mangiare, oggi è domenica e quindi pranziamo fuori😜. Ci facciamo attrarre da un paio di localini su strada di cui uno la spunterà. Non c’è nessun occidentale in giro e anche nei locali; ci sono solo persone del posto e comunque di origine asiatica. Ordiniamo due pietanze che ci ispirano perché col caldo che c'è non vogliamo niente di elaborato. Uno è una specie di frittata con verdurine e carne di anatra macinata; l'altro è un insieme di una decina di mini tortine ai frutti di mare, sfiziosi. La cosa più strana è che, con queste due pietanze, portano un cesto di foglie. In ogni tavolo accompagnano le pietanze con questo cesto di foglie. Attenzione non verdura ma foglie, avete presente quelle che crescono tra i rami o nei cespugli? Sinceramente avevamo già visto come venivano mangiate dai commensali a noi vicini, altrimenti non avremmo saputo che farcene. Praticamente si prende una foglia (di cosa siano non è dato saperlo) si riempe con quello che vuoi e che hai ordinato, nel nostro caso le tortine e la frittatina a pezzetti, si aggiungono le altre foglioline (c'è anche menta), si rotolano e si bagnano nell'intingolo che ti portano sempre insieme ad esse. Troppo originale per noi, troppo divertente. Bè, non solo abbiamo mangiato tutto ma c'è pure piaciuto tanto. Fortunatamente non ci siamo sentiti male dopo perché l'intenzione è quella di cenare con una zuppa di frutti di mare che avevamo provato il primo giorno. Infatti così facciamo. La sera dopo il relax e un giretto finiamo proprio in questo ristorante che si chiama Tomato ma è totalmente vietnamita e prendiamo la zuppa. Braciere a tavola, sopra di esso il contenitore dove mettere tutto quello che ti portano, far bollire insieme a tante verdurine e i noodles e poi gustarselo con calma e tranquillità; fantastico. È ora di rientrare. Si preparano i bagagli, domani mattina si parte alla volta di Saigon, oggi chiamata Ho Chi Minh. Bellissima Can Tho, arrivederci.

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