"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

06 marzo 2019. Siem Reap. Angkor, 1° giorno.


Addio pane, benvenuta nuova moneta il Riel cambogiano (il dollaro statunitense è molto usato) : 1$=4000 riel ovvero 1 euro = 4.300 riel.
Ci si sveglia in questa nuova città, dove l'antico impero Khmer mise le proprie radici. L'intenzione è quella di andare subito in una delle mete prefissate da prima di partire dall'Italia: Angkor, l'antica capitale del regno Khmer, che prospero’ dal IX al XV secolo e che ebbe come fulcro principale il tempio di Angkor appunto. Dista 7 km da Siem Reap e siccome abbiamo le bici dell'hotel a disposizione, le prendiamo e ci incamminiamo verso questa meraviglia del mondo.
Purtroppo, colpa nostra, avevamo dato per scontato che la biglietteria fosse nei pressi del sito, invece no, la biglietteria è da tutt'altra parte, a 7 km dall'ingresso all'area. Arrivati, quindi, all'ingresso, cioè dopo circa 7 km tra caos cittadino e caldo, dobbiamo tornare indietro e percorrere altri 7 o 8  km per fare i biglietti. La biglietteria è in uno spiazzo dove c'è anche il museo cittadino. Fila veloce per il biglietto: per un giorno 37 dollari per tre giorni 62 dollari per una settimana, non mi ricordo. Il biglietto di tre giorni ha una validità di 10 giorni entro i quali puoi fare 3 ingressi. Conviene assolutamente fare questo. Non pensate di poter fare tutto in un giorno.
L'area è estesissima sono circa 400 km² tra templi e foresta. C'è il circuito piccolo dove si trovano le attrazioni più suggestive e il tour grande, l'area più a nord e più estesa. Armati di biglietto con tanto di foto scannerizzata allegata, torniamo al check in, altri 7 km, c'è un caldo terribile. Timbro sul giorno del primo ingresso, iniziamo. Non si può descrivere la bellezza e la particolarità di questo posto. Visitiamo diversi templi, da Ta Prohm dove i ficus strangolatori stanno invadendo e inglobando le mura, diventato ancor più famoso dopo che, nel 2001, giardino qui alcune scene di Tomb Rider, agli altri templi “minori” ; il caldo però è veramente opprimente. Sudiamo e beviamo acqua come spugne. Vediamo la gente soddisfatta ma sfinita, persone grondanti,  come noi del resto. Non ci arrendiamo. Aspettiamo il pomeriggio tra le rovine e
tante foto per arrivare, alle 16.00, al cuore dell'intera area: Angkor Wat, dichiarato patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel ‘92. È una meraviglia. È enorme, suggestivo, misterioso. Originariamente costruito dal re Khmer Suryavarman II come tempio indù dedicato al dio Vishnu e come il suo tempio di stato e il suo eventuale mausoleo, gradualmente trasformato in un tempio buddista verso la fine del XII secolo È uno dei più grandi monumenti religiosi del mondo. Aspettiamo il tramonto qui ai suoi piedi. Purtroppo alle 17.30 chiude i battenti e il personale di guardia è severissimo nel far rispettare l'orario. Il sole tramonta alle 18.00 circa e per mezz'ora stiamo fuori le mura e godiamo dello spettacolo da lontano. Stiamo vicino al
laghetto che gli sta davanti e vediamo in esso il suo riflesso, commovente da quanto è bello. Siamo esausti. Si rientra all'imbrunire, in bici, percorrendo i primi km nella strada contornata dalla foresta per poi finire nel caos della città. Guidano da matti. Ti tagliano la strada senza rispetto; sorpasso a destra a sinistra e te li ritrovi davanti contromano 😱. Finalmente in albergo. Sono le 19.00 circa. Tra caldo torrido, kilometri percorsi, almeno una trentina (sicuramente pochi ma a 40° all'ombra troppi!! ) , da stamattina fuori, siamo bolliti. Doccia e a cenare si va a piedi in un ristorante/bettola che ci ispira. Buonanotte 😪

1 commento:

  1. Mi avete fatto sognare! ...e tra un po' sarà il mio turno! Complimenti per la descrizione

    RispondiElimina