Sveglia e colazione con molta calma. Con lo scooter, polizia permettendo, andremo a visitare i dintorni. La patente internazionale, di cui siamo dotati, in Cambogia non ha valore, abbiamo chiesto direttamente alla polizia urbana. Qualche noleggiatore o chi per lui vi dirà che comunque è tollerato dai poliziotti l'utilizzo dei mezzi con patente internazionale; non è la verità. Qui gli stranieri possono utilizzare solo le bici, con caschetto, oppure lo scooter elettrico. Noi, armati di incoscienza controllata, perché ci siamo preventivamente informati sulle zone “rosse” dei posti di blocco, lo
utilizzeremo. Direzione lago di Tonle’ Sap a circa 12 km dalla città. Il nome significa “grande fiume o grande lago” perché è un bacino che viene alimentato (allagato) dal fiume Mekong che ad esso si collega. Quando il Mekong è in piena, le correnti si invertono ovvero questo alimenta il bacino di Tonle’ Sap. Quest'ultimo è ricchissimo di pesce ed è annoverato tra gli ambienti
naturali con più alto numero di biodiversità del mondo. Intorno ad esso si possono ammirare parecchi villaggi galleggianti. Qui si organizzano diverse escursioni per turisti che vengono portati in barca tra questi. Il prezzo del pacchetto turistico è di circa 20 dollari. Noi, che abbiamo lo scooter ci inoltriamo nella parte emersa: è surreale. Vedere da vicino la qualità di vita di questa gente è davvero un viaggio nel viaggio.
Ci sono tanti bambini che giocano con niente e si divertono nel fiume; donne che vanno in giro in pigiama (cosa già vista in altri luoghi nei nostri percorsi); chiatte allestite a volte a bottega, altre ad officina meccanica. Abitazioni/capanna predisposte, in maniera fatiscente, per viverci quotidianamente. Il pesce messo in bella vista ad essiccare tra mosche e polvere. Insomma, lo svolgersi delle attività quotidiane della vita, troppo da descrivere e far capire. A noi personalmente, nonostante molti lo disdegnino proprio per i motivi appena citati, è piaciuto tanto. I cambogiani poi sembrano davvero
cordiali, non ti fanno le feste ma salutano e hanno un atteggiamento di buona predisposizione ad accoglierti tra loro. Gironzoliamo e non sappiamo più dove e chi guardare, immortalare questi attimi è assolutamente una priorità e non c'è ne priviamo; miriadi di foto.
Troviamo addirittura la capanna col tavolo da biliardo 😂. Soddisfatti riprendiamo la via di rientro. Entrando in città ci fermiamo nell'ormai noto “Amazon Cafe’” di cui ho già scritto. Un frappè al caffè alle 12.00 di un sabato tanto soddisfacente quanto torrido non ci scappa. Dopo, ci tuffiamo nel marasma del mercato. È come entrare in una sauna allestita di cibi e abbigliamento. I prezzi sono stracciatissimi, del resto Siem Reap è rinomata anche per questo. Purtroppo il mio bagaglio piange già così com'è, figuriamoci se posso fare acquisti; giusto qualcosa che dobbiamo sostituire o che ci manca, niente di più😭. Rientriamo in albergo per lavarci di dosso il sudore e stare un po al fresco. Iniziamo a preparare i bagagli perché domani affronteremo la nuova trasferta: destinazione Phnom Penh, la capitale.
Diario di viaggio. Impressioni, consigli, suggerimenti sul nostro viaggio attraverso, Thailandia, Myanmar, Laos, Cambogia e Vietnam.
"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"
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7 marzo 2019. Siem Reap. Angkor, 2°giorno, Bayon temple.
Stamattina ci prendiamo un po di tempo per rimetterci in sesto e soprattutto per organizzare le prossime tappe. È necessario vedere un po cosa fare, che scelte fare nel nostro percorso in Cambogia. Il nostro viaggio ha diverse tappe prestabilite e precise da toccare ma è anche aperto ad eventuali cambiamenti in corso d'opera dipendentemente da tanti fattori estemporanei. Nonostante lo studio di mesi fatto a casa, avendo libertà di scelte e tempo soprattutto, possiamo cambiare qualcosa. Prendiamo diverse decisioni e facciamo il punto della situazione.
Trascorriamo così la prima parte della mattina. Non paghi della giornata di ieri, avendo lasciato diverse cose da vedere ancora, soprattutto il tempio di Bayon, in cui sono scolpite facce di Budda in ogni lato, alle 11.30 circa, prendiamo le bici, acqua, cappellino e via. Siamo matti: caldo afoso, come stare dentro al caminetto acceso. Alle 12.00 siamo di nuovo al check-in gate, altro timbro, anzi foro sul biglietto in corrispondenza del giorno (ingresso secondo giorno). Iniziamo a girare i siti, il caldo però è davvero pesante; abbiamo alle spalle la giornata di ieri e sinceramente siamo stanchi. Ci fermiamo in baracca per uno shakerato al caffè, ottimo. Gigi si tira su con la frutta, frullato di papaia. Ovviamente usano il
ghiaccio dappertutto e, nonostante le raccomandazioni a non berlo, lo beviamo da molto nelle bevande e non ci ha mai fatto male. Di pomeriggio, finalmente, andiamo a visitare e fotografare il bellissimo tempio dalle mille facce (mille si fa per dire) Indescrivibile. Con un video di immagini forse riusciremo a farvi capire qualcosa. Sono le 16.00, big Ben ha detto stop. Non ne possiamo più del caldo e le gambe cominciano a cedere. Rientriamo in albergo. La sera noleggiamo uno scooter perché nei prossimi due giorni di permanenza qui, vorremmo visitare dei siti più lontani e poi perché domani mattina andremo a vedere l'alba ad Angkor Wat. Ci aspetta una
levataccia, ore 5.00 si parte per essere lì alle 5.20, dovrebbe albeggiare alle 6.00. Stasera abbiamo cenato in un ristorantino molto carino e iper efficiente nonché pulitissimo, si chiama “Try me” (provami), l'abbiamo provato. Abbiamo preso due portate tipiche cambogiane, il Lok Lak, uno spezzatino sofisticato accompagnato dal l'immancabile riso e il Panang vegetable, un insieme di verdure saltate in padella con tofu, speziate e condite perfettamente, accompagnate sempre dal riso. Oggi abbiamo conosciuto la sorella della Angkor beer, la Cambodia beer, alla spina addirittura; che dire, buonissima.
Trascorriamo così la prima parte della mattina. Non paghi della giornata di ieri, avendo lasciato diverse cose da vedere ancora, soprattutto il tempio di Bayon, in cui sono scolpite facce di Budda in ogni lato, alle 11.30 circa, prendiamo le bici, acqua, cappellino e via. Siamo matti: caldo afoso, come stare dentro al caminetto acceso. Alle 12.00 siamo di nuovo al check-in gate, altro timbro, anzi foro sul biglietto in corrispondenza del giorno (ingresso secondo giorno). Iniziamo a girare i siti, il caldo però è davvero pesante; abbiamo alle spalle la giornata di ieri e sinceramente siamo stanchi. Ci fermiamo in baracca per uno shakerato al caffè, ottimo. Gigi si tira su con la frutta, frullato di papaia. Ovviamente usano il
ghiaccio dappertutto e, nonostante le raccomandazioni a non berlo, lo beviamo da molto nelle bevande e non ci ha mai fatto male. Di pomeriggio, finalmente, andiamo a visitare e fotografare il bellissimo tempio dalle mille facce (mille si fa per dire) Indescrivibile. Con un video di immagini forse riusciremo a farvi capire qualcosa. Sono le 16.00, big Ben ha detto stop. Non ne possiamo più del caldo e le gambe cominciano a cedere. Rientriamo in albergo. La sera noleggiamo uno scooter perché nei prossimi due giorni di permanenza qui, vorremmo visitare dei siti più lontani e poi perché domani mattina andremo a vedere l'alba ad Angkor Wat. Ci aspetta una
levataccia, ore 5.00 si parte per essere lì alle 5.20, dovrebbe albeggiare alle 6.00. Stasera abbiamo cenato in un ristorantino molto carino e iper efficiente nonché pulitissimo, si chiama “Try me” (provami), l'abbiamo provato. Abbiamo preso due portate tipiche cambogiane, il Lok Lak, uno spezzatino sofisticato accompagnato dal l'immancabile riso e il Panang vegetable, un insieme di verdure saltate in padella con tofu, speziate e condite perfettamente, accompagnate sempre dal riso. Oggi abbiamo conosciuto la sorella della Angkor beer, la Cambodia beer, alla spina addirittura; che dire, buonissima.
06 marzo 2019. Siem Reap. Angkor, 1° giorno.
Addio pane, benvenuta nuova moneta il Riel cambogiano (il dollaro statunitense è molto usato) : 1$=4000 riel ovvero 1 euro = 4.300 riel.
Ci si sveglia in questa nuova città, dove l'antico impero Khmer mise le proprie radici. L'intenzione è quella di andare subito in una delle mete prefissate da prima di partire dall'Italia: Angkor, l'antica capitale del regno Khmer, che prospero’ dal IX al XV secolo e che ebbe come fulcro principale il tempio di Angkor appunto. Dista 7 km da Siem Reap e siccome abbiamo le bici dell'hotel a disposizione, le prendiamo e ci incamminiamo verso questa meraviglia del mondo.
Purtroppo, colpa nostra, avevamo dato per scontato che la biglietteria fosse nei pressi del sito, invece no, la biglietteria è da tutt'altra parte, a 7 km dall'ingresso all'area. Arrivati, quindi, all'ingresso, cioè dopo circa 7 km tra caos cittadino e caldo, dobbiamo tornare indietro e percorrere altri 7 o 8 km per fare i biglietti. La biglietteria è in uno spiazzo dove c'è anche il museo cittadino. Fila veloce per il biglietto: per un giorno 37 dollari per tre giorni 62 dollari per una settimana, non mi ricordo. Il biglietto di tre giorni ha una validità di 10 giorni entro i quali puoi fare 3 ingressi. Conviene assolutamente fare questo. Non pensate di poter fare tutto in un giorno.
L'area è estesissima sono circa 400 km² tra templi e foresta. C'è il circuito piccolo dove si trovano le attrazioni più suggestive e il tour grande, l'area più a nord e più estesa. Armati di biglietto con tanto di foto scannerizzata allegata, torniamo al check in, altri 7 km, c'è un caldo terribile. Timbro sul giorno del primo ingresso, iniziamo. Non si può descrivere la bellezza e la particolarità di questo posto. Visitiamo diversi templi, da Ta Prohm dove i ficus strangolatori stanno invadendo e inglobando le mura, diventato ancor più famoso dopo che, nel 2001, giardino qui alcune scene di Tomb Rider, agli altri templi “minori” ; il caldo però è veramente opprimente. Sudiamo e beviamo acqua come spugne. Vediamo la gente soddisfatta ma sfinita, persone grondanti, come noi del resto. Non ci arrendiamo. Aspettiamo il pomeriggio tra le rovine e
tante foto per arrivare, alle 16.00, al cuore dell'intera area: Angkor Wat, dichiarato patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel ‘92. È una meraviglia. È enorme, suggestivo, misterioso. Originariamente costruito dal re Khmer Suryavarman II come tempio indù dedicato al dio Vishnu e come il suo tempio di stato e il suo eventuale mausoleo, gradualmente trasformato in un tempio buddista verso la fine del XII secolo È uno dei più grandi monumenti religiosi del mondo. Aspettiamo il tramonto qui ai suoi piedi. Purtroppo alle 17.30 chiude i battenti e il personale di guardia è severissimo nel far rispettare l'orario. Il sole tramonta alle 18.00 circa e per mezz'ora stiamo fuori le mura e godiamo dello spettacolo da lontano. Stiamo vicino al
laghetto che gli sta davanti e vediamo in esso il suo riflesso, commovente da quanto è bello. Siamo esausti. Si rientra all'imbrunire, in bici, percorrendo i primi km nella strada contornata dalla foresta per poi finire nel caos della città. Guidano da matti. Ti tagliano la strada senza rispetto; sorpasso a destra a sinistra e te li ritrovi davanti contromano 😱. Finalmente in albergo. Sono le 19.00 circa. Tra caldo torrido, kilometri percorsi, almeno una trentina (sicuramente pochi ma a 40° all'ombra troppi!! ) , da stamattina fuori, siamo bolliti. Doccia e a cenare si va a piedi in un ristorante/bettola che ci ispira. Buonanotte 😪
Purtroppo, colpa nostra, avevamo dato per scontato che la biglietteria fosse nei pressi del sito, invece no, la biglietteria è da tutt'altra parte, a 7 km dall'ingresso all'area. Arrivati, quindi, all'ingresso, cioè dopo circa 7 km tra caos cittadino e caldo, dobbiamo tornare indietro e percorrere altri 7 o 8 km per fare i biglietti. La biglietteria è in uno spiazzo dove c'è anche il museo cittadino. Fila veloce per il biglietto: per un giorno 37 dollari per tre giorni 62 dollari per una settimana, non mi ricordo. Il biglietto di tre giorni ha una validità di 10 giorni entro i quali puoi fare 3 ingressi. Conviene assolutamente fare questo. Non pensate di poter fare tutto in un giorno.
L'area è estesissima sono circa 400 km² tra templi e foresta. C'è il circuito piccolo dove si trovano le attrazioni più suggestive e il tour grande, l'area più a nord e più estesa. Armati di biglietto con tanto di foto scannerizzata allegata, torniamo al check in, altri 7 km, c'è un caldo terribile. Timbro sul giorno del primo ingresso, iniziamo. Non si può descrivere la bellezza e la particolarità di questo posto. Visitiamo diversi templi, da Ta Prohm dove i ficus strangolatori stanno invadendo e inglobando le mura, diventato ancor più famoso dopo che, nel 2001, giardino qui alcune scene di Tomb Rider, agli altri templi “minori” ; il caldo però è veramente opprimente. Sudiamo e beviamo acqua come spugne. Vediamo la gente soddisfatta ma sfinita, persone grondanti, come noi del resto. Non ci arrendiamo. Aspettiamo il pomeriggio tra le rovine e
tante foto per arrivare, alle 16.00, al cuore dell'intera area: Angkor Wat, dichiarato patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel ‘92. È una meraviglia. È enorme, suggestivo, misterioso. Originariamente costruito dal re Khmer Suryavarman II come tempio indù dedicato al dio Vishnu e come il suo tempio di stato e il suo eventuale mausoleo, gradualmente trasformato in un tempio buddista verso la fine del XII secolo È uno dei più grandi monumenti religiosi del mondo. Aspettiamo il tramonto qui ai suoi piedi. Purtroppo alle 17.30 chiude i battenti e il personale di guardia è severissimo nel far rispettare l'orario. Il sole tramonta alle 18.00 circa e per mezz'ora stiamo fuori le mura e godiamo dello spettacolo da lontano. Stiamo vicino al
laghetto che gli sta davanti e vediamo in esso il suo riflesso, commovente da quanto è bello. Siamo esausti. Si rientra all'imbrunire, in bici, percorrendo i primi km nella strada contornata dalla foresta per poi finire nel caos della città. Guidano da matti. Ti tagliano la strada senza rispetto; sorpasso a destra a sinistra e te li ritrovi davanti contromano 😱. Finalmente in albergo. Sono le 19.00 circa. Tra caldo torrido, kilometri percorsi, almeno una trentina (sicuramente pochi ma a 40° all'ombra troppi!! ) , da stamattina fuori, siamo bolliti. Doccia e a cenare si va a piedi in un ristorante/bettola che ci ispira. Buonanotte 😪
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