"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

12 febbraio 2019 Luang Prabang-cascate Kuang Si Large

Luang Prabang, la cittadina laotiana fuori dal contesto. Sembra di essere stati catapultati in un'altra dimensione, affascinante per certi versi deludente per altri. Sicuramente non può essere considerata l'anima del Laos, questo è chiaramente un mio parere, tutto è accentrato attorno al business. Penso che sia questa la strada che sta percorrendo questo paese, violentato dai profitti e sradicato dalla sua identità.
Parecchie volte, con Robi, ci chiediamo se queste invasioni turistiche siano un bene oppure no per questa gente. Ci sarebbero da scrivere intere pagine di riflessioni sulle contraddizioni, opportunità e
quant'altro un viaggiatore può vedere e toccare con mano. Anche questo è viaggiare. Ma torniamo a noi, oggi il nostro taccuino di viaggio prevede scooter e visita alle cascate di Kuang Si Large a 30 km di distanza.  I mezzi a noleggio sono 3: mountain bike, city bike  o motorbike ovvero scooter. differenze di prezzo enormi se si pensa che per una bici il prezzo è di 15000 Kip ( 1,5 euro) mentre per il motorizzato si va sui 100.000( 10 euro per 24 ore). Per noi la scelta è obbligata, noleggiamo il due ruote motorizzato, dobbiamo percorrere 30 Km circa per raggiungere il nostro obbiettivo. Sono circa le 9:30 e il sole non lo vediamo, non si capisce se è per la nebbia o perché è nuvoloso o entrambe le cose. In scooter la temperatura è abbastanza fresca ma a noi non ci ferma nessuno😜. La strada segue, all'incirca, il corso del Mekong, si presenta non in ottime condizioni con buche  un po ovunque asfalto rattoppato,
per cui bisogna fare molta attenzione. Ogni tanto qualche buca mi sfugge e rischio di perdere Roberta. Arriviamo incolumi, i primi 30 kilometri sono fatti. Ingresso alle cascate, biglietto 20.000 Kips. Siamo all'interno di un bellissimo parco, iniziamo a percorrere il sentiero che ci porterà a vedere la prima cascata e, aimè, troviamo una nota stonata. In un recinto grandissimo dimorano 6 forse 7, non so, orsi tibetani. Staranno pure lavorando per la conservazione della specie qui nel parco ma a noi gli animali in gabbia non piacciono
mai. Sembrano tristi e sconsolati e con la mole che hanno dubito che stiano davvero bene in un ambiente così ristretto. Proseguiamo, sentiamo lo scroscio dell'acqua sempre più forte e finalmente vediamo le prime cascate, queste formano delle vasche che formano altre cascate, sono veramente uniche. Evidentemente l'acqua è ricchissima di calcare e crea queste formazioni a vasca fantastiche; proseguiamo, ci sono due sentieri che portano sino alla sorgente, uno è sulla destra orografica del fiume Kuang Si e l'altro alla sinistra. Noi iniziamo da sinistra. Fatto qualche centinaio di metri appare la cascata in tutto il suo splendore, è spettacolare. Dall'alto partono questa serie di cascate, non sono tanto alte, ma creano altre cascate e così via, formando un complesso di cascate che potrebbe distinguersi tra mille per la sua unicità, bellissima. C'è abbastanza gente, le vasche create dall'acqua sono invitanti e non
pochi decidono di fare il bagno, anche perché il sole è venuto fuori e fa sentire la sua presenza. Staremo molto più tempo ad ammirare questo spettacolo, ma dobbiamo arrivare alla sorgente. Si riparte, la vegetazione è rigogliosissima, alberi, edere, liane, felci, c'è davvero di tutto. il sentiero comincia a inerpicarsi diventando più ripido e impegnativo, ogni qual volta sentiamo il volume dell'acqua aumentare ci avviciniamo al fiume e sistematicamente c'è una nuova cascata. La gente è svanita, sono quasi tutti giù e la si fermano. Ma qui, lo spettacolo non lo da solo l'acqua. Arriviamo alla sorgente, anche qui quelle formazioni calcaree che creano laghetti bonsai, una meraviglia. È ora di intraprendere la discesa, con passo deciso ma che ci permetta ancora di osservare ciò che ci circonda. Siamo nuovamente alla cascata più imponente, la gente è tantissima, moltissimi in acqua. Guarda caso un
ristorantino, vabbè, ci fermiamo a mangiare un boccone con un belvedere di cascata. Pomeriggio, siamo fuori dal parco, scooter e si torna indietro. I kilometri diventano 35 perché decidiamo di andare a visitare Xianglek, un villaggio oltre Luang Prabang. È un villaggio di artigiani molto operosi, tessitrici, intagliatori, manufatture di carta decorata realizzate dalla fibra del bamboo, insomma, per tutti i gusti. Abbastanza stanchi torniamo nella nostra guesthouse, oggi abbiamo percorso più di 70 kilometri in scooter, basta così. Meritata doccia e cenetta nel caos dei fast-food della Sisavangvong Road. A domani. Buonanotte.

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