"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

23 febbraio 2019. Da Thakhek a Pakse

Trasferimento a sud, direzione Pakse.
Ore 7.30, stranamente puntuale arriva a prenderci in albergo un piccolo minivan pulito e con solo una persona a bordo da portare alla stazione dei bus, oltre noi due. Siamo un po' sbigottiti perché è la prima volta che qui non ci danno fregature e che sono puntuali. Arriviamo alla stazione dei bus, ci danno i biglietti per il VIP bus, prenotato ieri in una agenzia trovata su strada, per 85.000 Kips a testa, e aspettiamo che arrivi. Sono diverse le agenzie/baracca che fanno questo servizio, offrono tutto il pacchetto, dal prenderti in hotel  fino al bus e spesso sono molto convenienti. La partenza è prevista per le 8.30, i km da percorrere sono 330 e le ore dovrebbero essere più o meno 4-5. Strano ma vero arriva questo bel bus e ci carica
tutti dentro. Ci sono tanti altri turisti stranieri. Per giusta informazione, il biglietto fatto direttamente qui in stazione, per questo tragitto, costa 70.000 Kips, parlo del VIP (aria condizionata, più spazio e un unico orario giornaliero ovvero alle 8.30) e 60.000 Kips il Local che parte due volte al giorno, alle 10.30 e alle 23.00; quest'ultimo non ha aria condizionata e di solito è molto sgangherato ma, soprattutto, si ferma in ogni villaggio. Considerate che dovreste sempre aggiungere il trasporto albergo - stazione bus (che è in periferia) con un tuk tuk che vi costa sempre almeno 20.000 Kips, quindi fatevi bene i conti perché conviene molto spesso fare la prenotazione con agenzie in cui tutto è compreso oppure tramite hotel. Si parte, anche quì stranamente puntuali. Sembra andare tutto bene quando, dopo due ore, l'autista e il suo assistente si fermano in uno spiazzo nei pressi di bancarelle alimentari. Nessuno pensa che questa sarà la fermata del pranzo/bisogni fisiologici, perché sono le 10.30 e perché questo pezzente di autista non dice niente, men che meno il suo assistente. Si è fermato e basta. Stiamo come scemi sul bus per circa 20 minuti. Il caldo è pazzesco; qualcuno scende a comprare qualcosa perché forse ha
intuito, qualcun altro fa pipi. Si riparte alle 11.00. Da qui inizia l'avventura. Intanto, qui l'autovelox non ha senso perché, se anche la strada è libera da ogni cosa ed è pure ben asfaltata, non si va oltre i 50 km orari, tassativamente. Si sta tra i 30 e i 50 km/h. Poi, ci sono due monitor sull'autobus, dai quali viene trasmesso ciò che aggrada all'autista; oggi gli va la musica, tutta orientale, thai e laotiana, con lo stesso ritmo e le solite facce disperate dei cantanti che nei video piangono e si disperano per l'amore perduto, per la vita difficile nei campi e via così. Una specie di MTV dei poveri, ma poveri. Quando c'è un brano che piace più degli altri sto cog..¿¡↑◎↑↑↓ alza il volume, come fosse in macchina da solo. Chiacchera e ride sguaiatamente con il suo amico assistente, usa il cellulare e va. Ogni tanto si ferma per far scendere o salire qualcuno. Improvvisamente, ad una fermata vicino ad un villaggio, si ferma ed entrano, come formiche  una decina, se non di più, di venditrice ambulanti di cibo: pollo arrosto infilzato con canne di bambù, come fosse un lecca lecca gigante; mango pronto da mangiare, chiuso in sacchetti di plastica, pulito dalle loro belle manine; poltiglie e brodaglie, acqua in bottiglia (fortunatamente), gomme da masticare, caramelle, uova sode, e chi
più ne ha più ne metta. Sembra uno sciame di api impazzite, incredibile. Entrano, annunciano urlando il prodotto che vendono e vanno avanti per tutto il bus, poi tornano indietro e scendono. Un incubo, 15 minuti così. Si riparte; dopo circa dieci minuti, giuro, dieci minuti, l'autista si riferma e fa entrare altre venditrice che fanno la stessa cosa delle prime. Ora, io non voglio offendere questa popolazione né il loro modo di vivere e """pensare""" ma non vi sembrano completamente cretini?? Non pago di ciò, lo rifarà dopo qualche km insomma  a sfinimento. Senza parlare di qualche compagno di viaggio del posto. Mangiano facendo rumore con la bocca, gna, gna, ciagn, ciagn; puliscono le uova sode buttando in terra(del bus) il guscio; rispondono al cellulare e urlano, parlano a voce altissima, mentre le " canzoni" ci martellato la tes.., no no LE PALLE!  Abbiamo anche Edward mani di forbice proprio davanti a noi, un essere con le unghie lunghe lunghe che non basta una seduta di smerigliatrice, e io mi chiedo ma quando va in bagno? Ma soprattutto, perché. Insomma non manca proprio niente. Alla fine il viaggio è durato 7 ore e mezza senza soste negli orari "normali", come le 12 o
le 13 per esempio. Sfiniti arriviamo alle 16.00 a Pakse. Praticamente, giusto per saperlo, VIP bus, Local bus, si paghi di più, si paghi di meno, si è nelle mani degli autisti che fanno quello che vogliono. Non hanno il minimo rispetto dei turisti, non gliene frega niente. Una volta saliti sul bus, non siamo che merce da consegnare e soprattutto siamo a casa loro e comandano loro, questo è ed è l'atteggiamento che riscontriamo ogni giorno. Arrivati a Pakse dovete sapere che non vi porteranno al centro con il bus ma vi faranno scendere alla stazione Nord,  che dista circa 8 km dalla città e quindi sarete costretti a prendere un tuk tuk, pagare anche quello e sperare vi porti al centro di Pakse. Fortunatamente è così, ti porta al centro città, dove un simpatico ed efficientissimo ragazzo laotiano (una mosca bianca), che gestisce una piccola agenzia turistica, dà informazioni su come arrivare agli alberghi e altro. Insomma, alle 16.30 siamo in camera. Siamo cotti bolliti, sia per la trasferta che per il caldo, è veramente pesante. Ci rifocilliamo con una buonissimo mango, pulito da noi 😁 e un caffè, e già pensiamo al programma di domani. Pakse è una cittadina molto ben attrezzata, si dice sia molto ospitale e offre diverse attrattive sia in città che fuori porta. Domani, armati di scooter, andremo alla scoperta di queste.





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