"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

3 febbraio 2019. Da Chiang Mai a Chiang Rai

Buongiorno,
oggi giornata di trasferimento, come nostro solito gli zaini sono già pronti e con un taxi ci trasferiamo alla stazione dei bus. Destinazione Chiang Rai. Il bus è quello delle 9:15, partenza dal "Terminal 3". La compagnia dei bus, ancora una volta, è l'affidabile GreenBus, prezzo del biglietto, acquistato online, 230 Bath a testa. Puntuali come un orologio svizzero alle 9:15 si parte. Il panorama  è il solito ormai, una cosa che ci manca sono le risaie verdi, non perché non c'è ne siano, sono tantissime, ma il "problema" è il periodo. Già; siamo capitati nel periodo di raccolta e i campi sono tutti asciutti e con il riso gia mietuto. Si comincia a vedere la preparazione del terreno per la nuova semina ma il verde delle risaie ci manca. All'una e mezzo circa arriviamo a Chiang Rai, Bus Station "Terminal 1" . Il nostro alloggio dista 2Km dalla stazione dei bus, quindi tuc tuc e nel giro di qualche minuto siamo a destinazione. Il tempo di sbrigare le solite formalità di registrazione, posare i bagagli e siamo già fuori. Il sole si fa sentire e non poco. Un
occhiata al GPS e vediamo che a duecento metri di distanza c'è un punto di interesse. Si tratta di un monumento al re Mengrai (o Mangrai, a seconda della fonte che si legge) che fondò Chiang Rai nel 1262, 32 anni prima di Chiang Mai. I locali lo venerano come fosse un dio, portandogli offerte e fiori, come si fa nei templi. Alle spalle del complesso c'è un ufficio di informazioni turistiche che può tornare sempre utile. La città è un po sorniona e ci stupisce il silenzio, ci incamminiamo verso la riva del fiume Kok che attraversa la città. Il tenore e la qualità di vita sembrano un tantino più alti rispetto al resto del paese. Nel nostro tragitto notiamo delle bellissime case, macchine di "lusso", insomma, una città un tantino fuori dal contesto Tailandia. Arriviamo in riva al fiume, c'è una bellissima area attrezzata con campi da tennis, basket, attrezzi pubblici per fare ginnastica e un circuito per la corsa. Insomma un bel centro sportivo polifunzionale.
Ci potevamo far mancare un tempio? Assolutamente no. Nella strada di rientro ci capita questo monastero e non perdiamo l'occasione per entrare. Siamo nel Wat Sri Bun Rueang. Sono circa le 17:30 e una campana comincia a suonare con piccoli rintocchi: è l'annuncio della "funzione" Buddhista. Chiaramente assistiamo, relegati in un angolino, in religioso silenzio, per non disturbare. Qui c'è molta spiritualità, ma vi posso assicurare che non è sempre così.
Il momento è stato catartico, intenso; ci è piaciuto molto, questa filastrocca, quasi una nenia, ci ha, in un certo senso "alleggerito". In punta di piedi, scalzi, usciamo e riprendiamo il nostro camminare. To! manco a farlo apposta, un tempio. Ormai è notte; anche se a colpo d'occhio, forse effetto dell'illuminazione, sembra bellissimo, decidiamo di vederlo domani. Vaghiamo senza una meta ben precisa, veniamo attratti da una struttura molto illuminata, ci avviciniamo. Una bellissima torre con orologio fa bella mostra di sé in una rotonda, posta in un incrocio al centro della città. Sono le sette meno cinque, vediamo un po' di gente ai bordi della strada che prepara fotocamere e videocamere, non capiamo cosa succeda. Siamo lì, scoccano le sette, si spegne
l'illuminazione stradale, l'orologio scandisce i sette rintocchi e inizia un carosello di luci e musica veramente scenografico. Si colora di diverse tonalità seguendo il ritmo della musica. Al centro viene fuori un fiore di loto dorato che sboccia, per poi rinchiudersi e tornare giù. Ancora una volta la fortuna ci fa capitare nel posto giusto, al momento giusto. Per oggi non chiediamo di più; prima i monaci, poi la torre dell'orologio, ci basta così. Facciamo ritorno verso "casa" , passiamo vicini ad un Night Market, siamo stanchi e non ne abbiamo più per nessuno. Nei pressi del nostro alloggio troviamo una sorta di ristorantino fast food e ceniamo. Abbiamo speso una cifra esorbitante, 110 Bath per cenare in due (circa 3 euro).
Rientriamo, siamo esausti, da stamattina non ci siamo fermati per niente. La curiosità del viaggiatore ha un prezzo che poi si paga. Doccia e buonanotte a tutti.

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