"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

18 febbraio 2019. Vientiane city, Templi e COPE

Oggi ispezione a piedi. Abbiamo fatto il punto su cosa visitare in città e così faremo. Camminiamo per una cittadina molto sorniona, nonostante le auto che vanno e vengono e gli scooter immancabili, non è così caotica come le grandi città. È molto “respirosa”😁, strade larghe, alberi,palazzi non molto alti, il fiume, insomma non soffocante. Gironzoliamo per le strade che sono
abbastanza curate e ci imbattiamo in caffetterie, molti alberghi e ristoranti che stanno aprendo i battenti.  Non possiamo non vedere le attrazioni del luogo, i Templi: primo Tempio con annesso museo, ingresso 10.000 Kips (1 euro) è Ho Pha Keo; risale al 1565 e fu costruito per custodire il Buddha di smeraldo che ora è a Bangkok; dal XX secolo è museo, di cosa? Di oggetti sacri e di statue di bronzo di Buddha risalenti al XVI secolo. La cosa assurda è che ogni volta che abbiamo visitato un luogo “laico” in cui vi sono raffigurazioni o richiami vari al buddismo, i credenti si comportano come fossero dentro un Tempio. Si fanno i segni convenzionali, mani giunte e poi per tre volte fronte petto, si inginocchiano, se
possibile, e soprattutto lasciano offerte in denaro!!! Anche qui, nella parte adibita a museo, tra le insenature dei manufatti religiosi ci sono soldi, di tutti i tagli, infilati con forza e lasciati lì, mmà. Usciti di lì proprio di fronte c’è il Wat Si Muang. Questo è un Tempio di grande importanza per Vientiane perché sembra che da qui sia nato il benessere e la crescita della città. Ci sono diversi monaci e si possono avere le loro benedizioni lasciando offerte  in denaro o in beni materiali di prima necessità. Abbiamo assistito a due benedizioni: la prima su tre ragazze che sono state collegate da un filo bianco che passava da una all'altra e che ascoltavano il monaco recitare le sacre scritture per poi benedirle; la seconda, stessa prassi, ma da benedire era una macchina e uno scooter. Da questo Tempio andiamo al Wat Mixai, molto colorato e di stile thai. C'è un grande Buddha  nella sala principale dal soffitto alto e le imponenti colonne sono

decorate in rosso e oro mentre un murale sul soffitto raffigura la vita del Buddha. Nel parco del tempio ci sono piccoli stupa e sculture di animali e demoni mitici. Monaci dappertutto. Basta Templi, ora si fa visita ad un’eccellenza laotiana. Nel 2008 il ministero della sanità in collaborazione con il CMR (Centro medico di

riabilitazione), esistente sin dal 1963 per fare fronte alle tragedie e ai numerosissimi danni causati dagli UXO (unexploded ordnance), gli ordigni inesplosi presenti  in tutto il Laos e non solo, fondò il COPE, acronimo di “Cooperative Orthotic and Prosthetic Enterprise", ovvero “ Impresa cooperativa ortesica e protesica”.
Il Laos è il Paese maggiormente bombardato nella storia. Si calcola che tra il 1964 ed il 1973, durante la guerra del Vietnam, 2 milioni di tonnellate di ordigni (circa 270 milioni di bombe) furono sganciati dagli USA sulla Nazione, nonostante la sua esplicita neutralità nei confronti del conflitto. Ben il 30% di questi ordigni rimase inesploso. Questo significa che, al termine della guerra, qui si contavano 80 milioni di ordigni ancora inesplosi, ed il 25% dei villaggi laotiani resta tutt'ora contaminato. Più di un terzo del territorio del Laos risulta oggi in queste condizioni. 50,000 persone sono state uccise
o ferite gravemente da questi ordigni dal 1964 al 2011di cui il  40%sono bambini.
Questo centro nasce con diversi scopi; innanzitutto dare sostegno, recupero e riabilitazione alle vittime;  informare sulla tragedia degli UXO, affinché si sensibilizzi l'opinione pubblica; far conoscere il duro compito di "pulizia" degli ordigni inesplosi, portato avanti da persone coraggiose, pronte a rischiare la propria vita per quella degli altri. Qui arrivano tuttora persone alle quali si offre una protesi e una speranza di vita migliore. Il centro è assolutamente da visitare per l'impegno e l'importanza che ha in ambito sociale, vive di contributi governativi e donazioni private. Abbiamo visto anche un doc/film in cui si descrivono le situazioni di attuale pericolo che incombono sulle popolazioni che vivono nei villaggi e lavorano di agricoltura. Il problema è ancora presente in moltissime
aree del mondo. Con il magone in gola usciamo e ripetiamo a noi stessi: ma quanto siamo fortunati? Ma quanto è bastardo l'uomo quando ci si mette? Ma quanto sono lontani da noi questi orrori? da noi che pensiamo a cosa indossare per andare a lavoro o al mal di schiena che oggi ci dà più fastidio di ieri, al pranzo di Natale, a cosa fare a ferragosto, ai problemi del traffico.
Ci distraiamo con un centro commerciale in cui prendere una boccata di fresco e cercare di andare avanti senza pensare troppo alle distorsioni del mondo. Mangiamo uno dei piatti tra i nostri preferiti , ravioli cinesi, e ci incamminiamo verso la zona del nostro alloggio. Le strade sono più trafficate e la gente è in giro. La sera arriva e a noi non resta che doccia e cena:oggi pizza. Ebbene sì, proprio di fronte al nostro hotel c'è una locanda/ ristorante  che fa la pizza nel forno a legna.L'aspetto è invitante e noi proviamo: ottima, veramente buona, degna delle nostre migliori pizze. Condita benissimo e il titolare non è italiano ma parlante francese, ci dà l'idea che possa essere belga, perché ha un'ampia scelta di birra belga, nostra supposizione serale. Ovviamente la birra laotiana “BeerLao” ci accompagna. Buona serata a tutti.

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