"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

21 febbraio 2019 da Vientiane a Thakhek

Abbandoniamo la capitale per continuare il percorso verso sud, ci aspetta una meta di transito, Thakhek. La stazione bus è molto distante dal nostro alloggio e quindi dal punto di vista economico e organizzativo ci è convenuto prenotare in una agenzia di strada.
Vengono a prenderci in hotel con soli 10 minuti di ritardo, prima volta in assoluto! direzione stazione bus per la partenza col bus delle 13.00, il VIP bus. Abbiamo prenotato il bus VIP non perché lo siamo, ma per una questione di orario. Ci sono solo due partenze al giorno dalla stazione bus, una alle 9.00 con il bus Local, che si ferma dappertutto e impiega almeno 8 ore, l'altra alle 13.00 con il bus VIP, che di VIP non ha niente, che invece fa solo due fermate veloci e arriva in cinque ore. Con l'agenzia abbiamo speso 100.000 Kips a testa, il local costava 80.000.Stranamente puntuale anche il bus delle 13.00, si parte. Il viaggio sarà più lungo di quanto previsto, è sempre così. Senza neanche una sosta per bisogni fisiologici e merenda, arriviamo dopo 6 ore e 353Km alle spalle. È già sera inoltrata, buio. Cerchiamo un tuk tuk che ci porti in hotel, dista circa 3,5 km. Come sempre c'è la "mafia" degli autisti che si coalizzano tutti su prezzi alti e non scendono neanche a bomba. Con altri turisti stranieri iniziamo le trattative di gruppo per contattare il prezzo, più siamo più si abbassa
il prezzo. Ovviamente i Tuk tuk caricano più persone possibili, con bagagli a seguito, immaginate. Riusciamo a spuntare il minimo (15.000 Kips a testa) e infilati come sardine andiamo. Arriviamo al nostro hotel, prenotato ieri con "Agoda" l'altre ego di Booking in Oriente, il prezzo non era basso per queste zone, circa 25 euro a notte con prima colazione inclusa. Ci aspettavamo comunque una bettola, come capita spesso, nonostante qualche foto decente sul web, invece..Quando si ferma il tuk tuk davanti all'hotel, io e Gigi ci guardiamo e pensiamo ad un errore, è bellissimo. Entriamo mostrando una finta sicurezza e con la prenotazione in mano facciamo gli gnorri. Effettivamente anche il tipo alla reception vedendoci non si aspettava certo due clienti così, facciamo un po schifo. Bè, saliamo in camera ed è ancora meglio:pulito (cosa estremamente difficile anzi impossibile), camera e bagno molto belli, insomma un piccolo regalo dalla sorte. Ora non ci resta che cercare da mangiare ma qui intorno non ci sono ristoranti. Ce ne uno a circa 500 metri ma è troppo IN per i nostri gusti e quindi ci fermiamo in uno di quelli che è un incrocio tra una locanda, la lolla di zia e una bettola. Qui si fa solo barbecue di carni o di pesce (gamberi, calamari e boh). Ci spiegano come si fa perché è tutto un programma, è il tipico barbecue laotiano. Il tavolo ha un buco nel mezzo dove mettono una braciere che non è altro che un secchio di ferro con
rivestimento in refrattario molto spesso e pieno di carboni ardenti, sopra questo poggiano una pseudo padella che assomiglia a una forma per ciambellone con cupoletta centrale traforata. Sopra ad essa si poggia la carne o il pesce che tu poco prima hai scelto dal bancone, non vi dico il colore della carne che è meglio. Ogni kg di carne costa 70.000 kips, 7 euro. Nel  tavolo ti fanno trovare anche delle verdure a foglia verde, germogli di soia e noodles, tutto da cuocere dentro la padella/griglia. Mettono acqua bollente dentro la stessa e qui tu metti le verdure e gli alimenti che necessitano di una cottura veloce. Nel frattempo la cupoletta centrale si surriscalda e ci poggi la carne. Aspetti che sia ben cotta e via di bacchette, no forchette né coltelli. Mangi la carne, le verdure che sono cotte nell'acqua in cui magari aggiungi spezie e condimenti e ti godi questa buonissima particolarità,  diciamo che è una specie di pierrade laotina. La birra fresca ci dà sollievo perché il caldo è davvero tanto. Si rientra per una mega doccia e una mega dormita. A domani.

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