"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

16 Aprile 2019. Ninh Binh; Tam Coc caves, Bich Dong pagoda e Nham bird valley garden




È tutto grigio. Il cielo non da segni di clemenza, uggioso e poco rassicurante. Nonostante sembri pieno inverno a Milano, c'è caldo. Lo scooter ci aspetta e approfittiamo del fatto che non piove per uscire.
Le tappe che vorremmo raggiungere sono tutte nella cittadina di Tam Coc, a 8 km da qui. Dopo le diverse raccomandazioni e i consigli datici dal titolare dell’albergo, siamo pronti; ore 9.00 si parte. Arriviamo all'ingresso biglietteria per visitare, in barca, le famose grotte con fiume passante. Tam Coc, la cui traduzione letterale è 3 grotte, ha preso il nome proprio da queste che sono l'attrazione più gettonata e su cui si sviluppa tutto il resto del paese e delle migliori meraviglie del posto. Si trovano sul fiume Ngo Dong, circa 3 chilometri dal molo Van Lam, dove si fanno i biglietti d'imbarco. Costo 150.000 dong a testa (6 euro) più parcheggio motorino (50cent.=10.000 dong).
Le barchette sono piccole e possono avere due a 4 passeggeri. La cosa più bella da vedere sono i barcaioli, uomini  e donne che remano con i piedi. La nostra “caronte” e una bella ragazza che ci sorride e inizia a vogare, con le gambe: una rana a pancia in su. È pazzesco pensare che noi occidentali ci uccidiamo con attrezzi in palestra, paghiamo fior di quattrini per fare adduttori, abduttori, addominali e sembriamo pure fighi quando li abbiamo tonici, quando riusciamo a fare gli esercizi aumentandone i carichi, mentre qui, dall'altra parte del mondo, delle persone umili e semplici si “allenano” tutti i giorni, per circa due ore per volta, facendo questi movimenti; immaginate che forza e tonicità hanno.
La cosa più incredibile è vedere come riescano a tenere i remi con i piedi, senza alcun legame con essi, girando le pale nel senso giusto prima di farle entrare in acqua per dare la giusta spinta e direzione...pazzeschi. Oltre a questo spettacolo umano, iniziamo a vedere quello che ci circonda. Purtroppo la giornata grigia e la foschia, nonostante renda l'ambiente suggestivo e struggententemente poetico, non ci da una visibilità totale di tutto il retrobottega. Siamo immersi in meravigliose formazioni carsiche enormi, panettoni che affiorano dal fiume e ci sovrastano con la loro imponenza; una meraviglia.
Sono sparse qua e là e non ci bastano gli occhi. Dopo circa 20 minuti passiamo dentro la prima grotta, la più lunga. Stalattiti e anfratti ci accolgono, tante le barche di altri turisti intorno ma le meraviglie distraggono dalla loro presenza. Usciamo e ritroviamo il verde sfavillante e i grossi panettoni ad accoglierci, così sarà per un'altra ora. Le grotte i cui nomi sono Hang Ca, Hang Giua e grotta Hang Cuoi, sono state formate dall'erosione del fiume sulle rocce. Meraviglia in terra. Rientriamo dopo poco meno di due ore; unico inconveniente la barcaiola: ci chiede spudoratamente la mancia. Siccome ci ha spiazzati, rimaniamo un po esterrefatti dal veder cadere tutta la dolcezza iniziale per far spazio ad un moto d'animo opportunistico, così sfrontato. Cerchiamo qualche spicciolo, abbiamo l'equivalente di un euro perché, avendo prelevato poco prima prima del giro, non abbiamo banconote di piccolo taglio. Lei arrabbiata ci dà addirittura la tariffa a persona, circa 2 euro a persona. Le spieghiamo che non abbiamo soldi spiccioli ma lei continua a petulare; Gigi si rabbuisce e le dice con meno gentilezza che ci dispiace ma non abbiamo soldi spiccioli e lei niente, sembra una gallina starnazzante. Ad un certo punto si rivolge direttamente a me e comincia di nuovo la tiritera, anche io le ripeto che ci dispiace ma non abbiamo soldi spiccioli, lei niente: e mi inc...zo! Avete presente Regan nel film l'esorcista?  Mi giro, ruoto la testa quasi a 360°e mi sento il sangue salire alle orecchie. Con ferocia le dico che la mancia è una mancia e non è né una tassa né un obbligo e STOPPP; le faccio capire con un gesto che quello che dice non mi interessa più e deve stare zitta! scendiamo mandandola a quel paese; ha abbassato la media dei meravigliosi vietnamiti. Un po’ destabilizzati da quanto accaduto, ci rimettiamo in sella per raggiungere un altro sito: Bich Dong Pagoda ovvero “grotta verde” per il paesaggio su cui insiste; pioviggina.
Arrivati, veniamo presi d'assalto per il pagamento del parcheggio: ATTENZIONE NON SI PAGA. In molti siti troverete questa pratica; alcuni falsi parcheggiatori vi chiederanno soldi per il parcheggio. Addirittura vi diranno che non potete parcheggiare da altre parti: BUGIE. Qui è tutto gratis, free. Purtroppo piove; saliamo verso la pagoda. A dire il vero sono tre; la prima sta all'ingresso, subito dopo aver attraversato un ponticello e portale ad archi di ingresso. Salendo un centinaio di gradini si arriva alla seconda ricavata da una grotta. Nicchie e Buddha fanno la loro
presenza ovunque. C'è anche un'antica campana fatta nel 1707, il tutto tra stalattiti di varie forme che possono ispirare l'immaginazione delle persone. Il tempio Thuong è il
terzo tempio, il più in alto e si trova sulla cima del monte Bich Dong. Da qui, si può godere di un panorama di imponente bellezza naturale. Scendiamo un po scoraggiati dalla pioggia che ormai è leggera ma onnipresente. Siamo in scooter. Ci ripariamo dieci minuti sotto un telone di una baracca negozio; una signora anziana ci chiede di pagare il parcheggio dello scooter che è davanti a lei al suo negozio, dall'altra parte della strada: le ridiamo in faccia e sta buona. Ci provano sempre!. Continua a piovigginare e non volendo stare vicino a questa vecchia megera, apro un ombrello datomi dall' albergatore e, saliti in sella, andiamo a cercare un localino dove ripararci e mangiare. Dopo 10 minuti lo troviamo. Non siamo bagnati se non un pochino nella parte bassa delle gambe. Fortunatamente la temperatura non è fredda. Mangiamo e ci rifocilliamo. Smette di piovere. Ok, via si va al Nham bird valley garden, a quattro km da qui. Pagato il parcheggio scooter (10.000 dong) e ingresso a
testa 100.000 dong (4 euro) entriamo. Già ci colpiscono la cura e la bellezza circostante. Ci incamminiamo tra sentieri lastricati di calcare; è molto scivoloso. Ad un certo punto, in una indicazione, leggiamo "marble cave", grotta di marmo; andiamo ed entriamo. Una passerella di bamboo ci conduce all'interno, dove la grotta è molto bassa e l'illuminazione non è proprio adeguata. Lampade rosse, blu e verdi proiettano il loro colore facendola sembrare una discoteca anni 90.
Nonostante ciò, la grotta è molto bella; è anche abbastanza lunga, con il fiume che l'attraversa e ne riflette le forme. Usciti da lì, la natura ci sovrasta con piante, fiori e il uno scenario unico. Molte persone si perdono questo passaggio in grotta perché non seguono le indicazioni e, passando dalla parte opposta, dove c'è il foro di uscita (in cui non c'è nessuna indicazione) la oltrepassano, ignari della sua esistenza. Consigliamo vivamente di non fare questo errore. Questa area è veramente un patrimonio naturalistico. È lo spazio vitale di molti uccelli, come
cicogne, aironi, germani reali, ecc. Li vediamo a distanza perché stanno l'interno di un'area centrale delimitata e protetta. Le monumentali montagne calcaree si riflettono sull'acqua del laghetto tutto intorno, davvero bello, poetico e romantico. Anche qui non rimaniamo meno di due ore ma solo perché è tardi e abbiamo da cercare uno zaino. Ci sarebbe da starci davvero una giornata intera, non vi dico poi Gigi che è appassionato delle foto di uccelli (niente battute!). Rientriamo verso Ninh Binh alla ricerca di uno zaino. Purtroppo alcuni negozi stanno chiudendo e poi non hanno lo zaino che cerchiamo noi. Andiamo al mercato dove, al primo piano, ci sono abbigliamento e calzature, compreso borse. Sta chiudendo i battenti, non ci resta che tornare domani mattina. Torniamo in hotel e finiamo la serata così, soddisfatti e un po dispiaciuti per non aver potuto fare tante altre cose che avremmo voluto, ma comunque molto felici.

N. B. : raccomandazioni a chi avesse l'opportunità di venire qui: se possibile alloggiate direttamente a Tam Coc. Ci sono molti resort, Eco resorts, ostelli e tante attività ricettive, ristorantini e tanti bei posticini. Ninh Binh è una città anonima e senza confort; è una grande città per le persone del posto, senza alcun "rifugio" turistico. Se invece voleste stare qui, raccomandiamo l'albergo in cui eravamo noi, Friendly House e prendete la King room.

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