"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

Lettera al Vitmam

Caro Vietnam,
mentre decolliamo per altri lidi, un velo di tristezza e gli occhi lucidi non ci mancano. Non lasciamo solo te ma questo “Microcosmo”, questa avventura. Si chiude un grande, meraviglioso capitolo della nostra vita.
Da quando siamo entrati ad ora che ti lasciamo non ci hai mai deluso. Terra bellissima, paesaggi indimenticabili e se, qualche rara volta abbiamo avuto qualche intoppo, è stato nulla di fronte a tutto il resto.  È come quando entri in un locale, magari fatiscente, e trovi uno staff ospitale e gentile, tutto il contesto passa in secondo piano; ma qui è bello anche il locale. Hai un bagaglio di sofferenza non discutibile ma una grinta unica, sei un leone. Sei stato capace di far scappare i colonizzatori francesi,sconfiggere la belligeranza dei giapponesi prima e
della più grande potenza mondiale poi, così, senza tutto lo spiegamento dei mega supporti bellici super sofisticati, per l'epoca. Ti hanno massacrato ma ti sei risollevato e con cazzutaggine sei andato avanti; ecco cosa sei per noi: AVANTI; TU SEI OLTRE! Come tu abbia fatto è risaputo: il cervello, l'intelligenza, il pragmatismo, che ti distinguono ancora nel vivere quotidiano, ma soprattutto l'unione. Eri diviso, eppure, quando si è trattato di combattere un nemico esterno, opportunista e incivile, ti sei armato di coraggio, tattica e unità. Ecco, questa è l’eredità al tuo popolo: l'unità, la convivialità, la fermezza, il coraggio e la sicurezza.
Tutte queste cose le si possono vedere negli occhi della gente, per strada. Sei pieno di gente umile ma grintosa, sicura di se. Caro Vietnam, tu sei l'esempio più lampante di ciò che è la Resilienza. Siamo entrati dal sud percorrendo la tua spina dorsale, per approdare, infine, ad Hanoi. Dal delta del Mekong alla baia di Ha Long abbiamo cercato di cogliere tutte le sfumature di colore che ci hai proposto, in termini materiali e umani. Ci siamo mossi in ogni modo, per poter apprezzare il tuo territorio, la tua meravigliosa gente e ancora non siamo paghi.
Molte scene ci vengono in mente, distese infinite di riso, dedali di fiumi e ruscelli incantevoli, guglie, picchi, isole, spiagge e lanterne, ma soprattutto la tua gente, l'operosita che la contraddistingue; dalla macelleria per strada, alla venditrice ambulante con in spalla il tradizionale “quang ganh” pesantissimo, pieno di frutta o verdura, magari vestita di pigiama, accanto a donne curatissime che vanno in ufficio, vestite di tutto punto, alla moda, con i loro tacchi alti e il tubino nero, per continuare con le venditrici di alimenti al mercato, sedute per terra  ma con il viso truccato e curatissimo,
così come le unghie. I ragazzi e i bambini poi, all'uscita di scuola, gioiosi e pieni di vita, non mancano mai di salutarti con un sorriso e un “Hello”, manifestando tutto il rispetto che dedicano alle persone più grandi di loro; così come gli anziani inarrendevoli e pronti ad accoglierti. Sei un insieme di cose e persone che convivono senza pregiudizi, senza quell'aria altezzosa o viceversa triste e vittimista che da noi fa puzza. Sei moderno, dedito alla cura di te stesso ma accogliente verso tutti coloro che vengono a trovarti, sei un
intelligentissimo ospite. Sei stato la miglior conclusione di questa avventura e ci hai coccolati tra sorrisi indimenticabili e affetto puro, tra onestà e sincerità. Ti abbiamo salutato al nostro ingresso, un mese fa, con il Good Morning Vietnam e con un pochino di paure del nuovo. Ora ti lasciamo con un Good Bye e tanta voglia di tornare. Quindi Caro nostro meraviglioso Vietnam, Xin Chào, arrivederci, ciao e Càm On, GRAZIE.

1 commento:

  1. bellissima lettera gnata ... hai spiegato chiaramente il posto e la gente meravigliosa .... baci Stella

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