"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

23 Aprile 2019. Diretti al mausoleo di Ho Chi Minh


Oggi, dopo la nostra buona colazione, ci dirigiamo verso il mausoleo di Ho Chi Minh, il grande leader che rese indipendente e unito questo bel paese. Si trova a circa due km e mezzo dalla città vecchia, dove stiamo noi e noi ci andiamo a piedi. Hanoi, come già detto, ha un fascino tutto suo. Paradossalmente tutto il caos e le brutture della città, che non ha niente di bello dal punto di vista archittettonico, ci affascinano. Passare tra le viuzze del quartiere vecchio è un viaggio nel viaggio.
Qui, in questi meandri caotici rivediamo un concentrato di tutto ciò che abbiamo visto in Indocina. Niente ci stupisce ormai ma tutto ci affascina sempre. Le vie intorno sono a tema: c'è quella della sartoria, quella della carrozzeria, quella dei fiorai, quella dei conciatori di pelli, quella della passamaneria e così via. Sicuramente se hai bisogno di qualcosa qui la trovi. Motorini e auto le attraversano rendendo
la passeggiata un continuo saliscendi tra strada e marciapiede. C'è tantissima gente, soprattutto i locali che conducono la loro quotidianità tra le facce incuriosite, sorridenti o schifate di tanti turisti di passaggio. Hanoi è spesso sede di transito per esplorare il nord del Vietnam, la zona di “Sapa”, ricca di paesaggi meravigliosi. Ormai sappiamo che questa è diventata una meta turistica fin troppo battuta ma sicuramente da vedere. Per questa volta noi passiamo; preferiamo rimandare a quando saremo meno stanchi e ci potremmo dedicare molto di più anche alle zone del nord. Siamo troppo innamorati del Vietnam e quindi anche questi aspetti di vita caotici ci piacciono.
Pian pianino raggiungiamo la piazza Bin Dinh, in cui si trova il mausoleo. Le strade qui sono larghe e poco frequentate; viali lunghissimi e silenzi interrotti soltanto dai clacson dei mezzi a motore. La piazza Bin Dinh è famosa perché qui, nell'estate del 1945, il leader proclamò la dichiarazione d'indipendenza del Vietnam dall’oppressione francese prima e giapponese nel periodo della seconda guerra mondiale:
“il Vietnam ha diritto di godere della libertà e dell’indipendenza ed è divenuto un paese realmente libero ed indipendente. I cittadini vietnamiti sono determinati a mobilizzare la propria intera forza fisica e intellettuale, e a sacrificare le proprie proprietà e le proprie vite, allo scopo di salvaguardare la libertà e indipendenza”.
Le potenze straniere avevano in serbo per il Vietnam ancora tanti anni di guerre e orrori, che però non fecero altro che confermare lo spirito di sacrificio dell’indomabile, forte e orgoglioso popolo vietnamita prima di riconoscere, nel 1975, quello che la storia aveva già scritto nell’estate del 1945: “ il Vietnam è un paese indipendente e sovrano, membro della comunità internazionale alla pari di tutte le altre nazioni.” La piazza è davvero grande, con giardini curatissimi e picchetti d'onore stabilmente persenti.
Purtroppo il mausoleo oggi è chiuso, come spesso accade, perché ha giorni e orari di apertura precisi. A dire il vero, avevamo letto in internet che oggi sarebbe stato aperto. Non ci sono indicazioni all'esterno per conoscerne gli orari di apertura, si va a fortuna insomma. Il mausoleo è imponente e sta di fronte alla sede del Parlamento. Foto di rito e si va a cercare la vicino altri siti d'interesse come la One Pillar Pagoda, la pagoda ad una gamba 😜😜
ovvero un tempio buddista che si regge su un unico pilastro e che sta in mezzo ad un laghetto, con fiori di loto sull'acqua. All'interno un/una dea della fertilità, molto somigliante alla dea indù Kali. Gira rigira ci sediamo in una caffetteria/ristorante all'interno del parco dietro al mausoleo. Oggi Banh Mi vietnamita (il classico panino) e birra fresca. Adocchiamo una coppa gelato che portano ai vicini commensali; sarà il nostro dessert, gelato buonissimo. Rifocillati, si riparte alla scoperta delle zone limitrofe; molti edifici importanti sono chiusi e ci dirigiamo verso la Old City, la città vecchia, nostra residenza. Mentre percorriamo questi bei vialoni ci imbattiamo nel museo della guerra: costo biglietto 30.000 dong a testa; per la macchina fotografica altri 40.000 dong. Visitiamo la parte esterna che è accessibile gratuitamente ed è la parte più interessante dal punto di vista visivo: aerei, carrarmati, bombe e tanto altro, a memoria della devastazione e della stupidità umana.
La parte interna non la vediamo, probabilmente merita ma non abbiamo voglia di vedere armi e guerra oggi. Prima di rientrare passiamo nella famosa Railroad/Train, la via ferroviaria che passa in mezzo alla città sfiorando le case e i bar che devono ritirare i tavolini ad ogni passaggio del treno. Questo treno locale passa un paio di volte al giorno, non ne conosciamo gli orari. Chiediamo ad un ragazzo del posto e ci dice che passerà alle 7 di sera; sono le tre e mezza e sinceramente non siamo in grado di aspettare, grondiamo di sudore. Rientriamo verso l'albergo. A proposito si chiama Trang Trang ed è un tre stelle molto carino e pulito. La camera deluxe che abbiamo scelto è molto confortevole e il bagno è spazioso, con la doccia separata dal resto. Si sta davvero bene, nessun disturbo dal fatto che sta proprio al centro della Old City. Costo camera matrimoniale con prima colazione, 24 euro a notte. Arrivati ci tuffiamo in doccia; il caldo umido è davvero pesante.
Ci dedichiamo al blog e a varie cose relative ai prossimi giorni. La sera ci vedrà cenare nuovamente al Bun Cha Ta, con una variazione di spring rools ai frutti di mare e il buonissimo Bun Cha ma niente whisky oggi. Ancora una passeggiata attorno al lago, giusto per fare arrivare allo stomaco quanto ingerito. Ammiriamo le luci che riflettono su questo fazzoletto d'acqua, ci piace. Per oggi siamo appagati. A domani.

1 commento:

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