"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"
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28 Marzo 2019. Can Tho (Vietnam)


Ci svegliamo in questa grande mega città, la quarta  più grande del Vietnam e la più grande del Delta del fiume Mekong. Fino a giugno 2018 si censivano circa 1.500.000  abitanti. È famosa per la sua posizione sulla riva sud del fiume Hau, una distributore del fiume Mekong. I distributori  (oltre a quello di carburante)
sono flussi che si diramano ed escono da un canale flusso principale. È una caratteristica comune dei delta dei fiumi . Il fenomeno è conosciuto come biforcazione fluviale. L'opposto di un distributore è un affluente (Wikipedia docet). Qui si trovano mercati galleggianti e canali circondati da flora e fauna, compreso quella umana. Andiamo in giro ad esplorare ciò che ci consentono di fare le nostre gambe. Gironzoliamo per diverse ore e ci
accorgiamo che, nonostante sia davvero enorme e moderna, è estremamente vivibile. Ci sono tantissime attività commerciali e altrettanti hotels e ristoranti. Nel fiume poi scorre un pullulare di vita: persone che ti propongono il giro in barca nel fiume, bambini e ragazzini che giocano e si divertono semplicemente a dirti “Hellooo”, persone che passeggiano o si rilassano nelle panchine apposite. La città è poi unita da un ponte, di designer molto moderno, ad un altro lembo di terra che sembra quasi un isola a se. Qui, infatti,  si trovano alberghi di lusso e aree residenziali; è tutto curatissimo e il
traffico non si fa sentire come dall'altra parte. Bello ma troppo In per i nostri gusti. Proprio mentre percorriamo il ponte, ci imbattiamo in due signore, una molto più anziana dell'altra. Come spesso accade, ci salutano e noi rispondiamo, ovviamente. Allora si fermano e la più giovane, che poi scopro avere 67 anni portati benissimo, mi chiede un sacco di cose in inglese perfetto che, finalmente, riesco a capire bene. Parliamo un po’ e mi dice che è un'insegnante d'inglese all'università, che la signora anziana è la mamma 93enne, portati magnificamente anche lei, e che sono qui per qualche ora a godere di queste bellezze. Mi chiede di noi e mi dice che è felice
di averci conosciuti. Insomma un approccio di una gentilezza e cordialità uniche. Dopo queste chiacchere, ci salutiamo e continuiamo la passeggiata. Arrivati dall'altra parte del ponte, nella zona IN, visitiamo un tempio: non abbiamo capito di chi o cosa; si chiama Dinh Than Tan An, forse è buddista perché c'è un piccolo Buddha (quelli cinesi grassi) in un angolo ma le icone e le statue restanti sono di animali o persone...bohh. Ovviamente le didascalie sono tutte in vietnamita, non c'è speranza di una traduzione. Torniamo a Can Tho city e dopo uno snack veloce, andiamo a comprare due cosette  in un supermarket. Qui, all'ingresso, una coppia di ragazzi in divisa da sorvegliati ci salutano caldamente. Uno di loro ci chiede da dove veniamo e sentito che siamo italiani si illumina e ci dice che sa che l'Italia è un posto bellissimo (certo, da prima di Cristo al rinascimento) e ci augura buone compere. All'uscita ci saluta ma vuole chiederci altro. È molto incuriosito da noi, ci chiede se è la prima volta che veniamo in Vietnam e tante altre cose. Di contro gli chiediamo anche noi alcune cose e scopriamo che è uno studente universitario di ingegneria chimica e si esercita il più possibile a parlare inglese (anche noi , ma senza speranze😂); dice che nel tempo libero a disposizione guadagna qualcosa facendo la vigilanza ai negozi, grazie ad una cooperativa di sicurezza privata, troppo carino. Anche lui con tanta gentilezza e carineria ci saluta e ci augura buona permanenza in Vietnam, il suo bellissimo paese, di cui ci ha dato anche qualche dritta. Noi non possiamo che augurargli tutto il bene del mondo.
Rientriamo in albergo, doccia e qualche ora di fresco condizionato. Alle 17.30 usciamo e ci dirigiamo verso il fiume. Tanta bella gente. Foto, sorrisi a non finire e tanti saluti da tutti, incredibile. Molti, uomini e donne utilizzano le barchette in legno per spostarsi e/o fare da guida a chi vuole visitare i meandri del fiume, i suoi canali rurali. Molti ci chiedono se vogliamo fare un giro di un'ora ma, siccome domani abbiamo in programma di fare molto di più, decliniamo l'invito. Ad un certo punto, però, una delle tante donne al timone della sua barchetta mi fa un sorriso a 32 denti e ha una faccia simpatica. Mentre Gigi si diletta con la machina fotografica, la
Signora simpatica cerca di avvicinare la barca a noi e mi chiede se vogliamo fare il tour di un'ora; dapprima dico di no, sempre ringraziando ma poi. Mi ha conquistata. Ci ha conquistati col suo faccione sorridente e il suo piglio deciso da timoniere navigato. Cediamo. Per la cifra di 150.000 Deng, ovvero 6 euro, ci porta in giro in barca: destinazione tramonto. Percorriamo i canali rurali navigandoci dentro; siamo estasiati da tanta bellezza. Lei la comandante, sempre sorridente, ci tratta come gioielli. Un'ora davvero indimenticabile sia per gli occhi che per il cuore. Al rientro lasciamo la dolcissima Signora con tanti ringraziamenti e lei ci lascia con tantissimi sorrisi.
Siamo davvero in pace col mondo. Ancora tra le nuvole, veniamo svegliati da due bambini che si avvicinano; uno molto più grande dell'altro. Questo, il più grande, ci saluta in inglese e ci chiede da dove veniamo, se è la prima volta che veniamo in Vietnam, se ci piace il cibo, cosa pensiamo dei Vietnamiti ecc. Ha 12 anni e l'altro è il fratellino di 7; studia inglese e si esercita facendo domande ai turisti e cercando di parlare con loro (quello che cerchiamo di fare noi con loro, praticamente). Educatissimi, ci lasciano ringraziandoci e noi rimaniamo ancora una volta di stucco: ma è una candid camera? è possibile che da ieri siamo in Vietnam e da ieri riceviamo
gentilezze, sorrisi e saluti? saranno mica tutti davvero così? non ci crediamo ma la prima impressione è proprio questa. Tutti i bambini ci salutano, le signore sorridono, sono bellissime persone. Non ci sono facce truci, fretta, aggressività nei volti o ancor meno, scusate il termine, incazzo. Ridono, scherzano , si danno le pacche sulla spalla, si scambiano favori procurandosi a vicenda clienti per i tour, si sorridono tra loro, ti sorridono, chiacchierano e salutano i passanti; sono unici. Oggi chiudiamo così, con il breve resoconto di questa giornata di pochi ma indimenticabili incontri, a domani.