"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"
Visualizzazione post con etichetta Patong. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Patong. Mostra tutti i post

29 Dicembre 2018. Phuket

Qui iniziano i preparativi e relativo “count down” di capodanno, c’è fermento.
Lo noti in tutte quelle attività che dovranno fare profitto: allestimenti, palchi, maxi schermo e via discorrendo.
Per non farci travolgere dagli eventi e per andare a scoprire altri lidi (il mare di Patong non ci è piaciuto) affittiamo un motorino; consapevoli che dovremmo fare slalom e passaggi acrobatici tra le macchine in questo traffico pazzesco.
Abbastanza amareggiati per l'esperienza balneare del giorno precedente, decidiamo, mappe alla mano, di andare a vedere le spiagge a sud di Patong.
Infiliamo il casco e via. Ci districhiamo abbastanza bene nel traffico mattutino che non è di grossa entità e, percorsi quattro chilometri, siamo a Karon Beach. Ci dobbiamo subito ricredere, il mare della Thailandia non è quello di Patong. Qui l'acqua é limpida, la spiaggia lunghissima, pulita e la sabbia finissima, direi impalpabile. Gli spazi tra bagnanti sono abondanti, insomma rispetto Patong è un'altra cosa. Facciamo una lunga passeggiata nella battigia, l'acqua è calda e invitante, il sole comincia a farsi sentire è caldo.
Riprendiamo possesso dello scooter, abbiamo una scaletta da rispettare, altri tre chilometri circa e siamo a Kata Yai Beach.
Un'altra spiaggia meravigliosa, acqua come sopra. Ci ricorda il nostro mare, mare di Sardegna.
Qalche chilometro ancora è siamo a Kta Noi Beach.
Questa spiaggia è un po’ più piccola rispetto alle precedenti, si accede per una scalinata in cemento, la vediamo e ci conquista, ha degli scogli granitici che la ricchiudono come in uno scrigno. Il sole scotta, uno sguardo d'intesa e i nostri teli sono stesi nella sabbia finissima e in men che non si dica siamo in acqua. L'acqua ci attrae e i bagni si susseguono. Si sono fatte quasi le due. Decidiamo di proseguire la nostra esplorazione diretti a un punto panoramico. Inforcato il ronzino a due ruote ci dirigiamo verso il punto preffissato. Lo stomaco lancia un brontolio, vediamo un ristorante con un bel terrazzato panoramico e decidiamo di mettere qualcosa sotto i denti. Un'occhiata veloce al menù e scopriamo che tra tutti i piatti autoctoni c'è pure una pagina dedicata alle pizza; curiosità, tentazione, nostalgia, boooo! decidiamo di prendere la pizza. Ci spazientiamo perché dopo 30 minuti la pizza non arriva ancora; ci dicono che la pizza ha bisogno di una cottura lenta hahahaha, facciamo finta di crederci. Dopo 45 minuti arriva la “pizza”, vi lascio liberi di interpretare la pizza come meglio credete ma di pizza aveva solo la forma, rotonda.
Proseguendo, raggiungiamo il punto panoramico, veramente spettacolare. Vediamo le tre spiagge visitate precedentemente e la loro conformazione in una veduta aerea, meritava il sacrificio della “pizza”.
Rientriamo; strada facendo decidiamo di fermarci nuovamente a Karon, stendiamo i nostri teli e ci tratteniamo sino al tramonto e a quel punto che avviene lo spettacolo della natura, un tramonto che colora di rosso il cielo, regalandoci dieci minuti di estasi.
Prendiamo la strada di ritorno, traffico sempre, anzi di più. Qui iniziano gli slalom veri e propri, sfiora di qua, sfiora di la, arriviamo in hotel incolumi. Notte tra Bangla Road e spiaggia affollatissima, gente, gente, gente...a domani per un'altra giornata in scooter.