"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"
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19 marzo 2019. Da Shianoukville a Kampot


Alle 8.30, puntualissimo, arriva il minibus prenotato attraverso Stefano, ieri sera (costo 6 $). Si parte alla volta di Kampot distanza circa 100 km. Il viaggio dura 2 ore e mezza. Il bus era quasi vuoto e spazioso nonostante la trascuratezza, sufficientemente comodo, di colore giallo, sembrava di essere in uno "scuolabus" . Autista normale, almeno uno😅. Siamo a Kampot, ore 11 circa. È una bella cittadina di circa 50.000 abitanti attraversata dal fiume Praek Tuek Chhu. È stata colonia francese fino alla seconda metà del XX secolo ed è famosa per la produzione di pepe; è uno dei più rinomati al mondo, amato dagli chef di tutto il mondo.
Nonostante la devastante distruzione delle piantagioni da parte dei Khmer Rossi per soppiantare il riso al suo posto, ha visto una rinascita memorabile fino ad oggi. Oltre a questa eccellenza, Kampot è la città del Durian, un frutto di aspetto simile ad un'ananas con le “spine”. Questo frutto, simbolo della città, si trova riprodotto in monumento proprio al centro di essa. Non l’abbiamo ancora assaggiato,
nonostante sia presente in tutta l'Indocina; qui sicuramente lo faremo. Il Durian è famoso non solo per l'aspetto ma soprattutto per il suo odore, di cui si dice puzzi come formaggio stagionato e il sapore, che viene definito un misto di acidità e boh, vedremo. Infine, qui ci sono le saline e un famoso parco nazionale il “Preah Monivong”. Questo si trova sul monte chiamato Bokor, a 1040 metri di altitudine, in cui nei prini anni '20 i francesi colonizzatori costruirono un insieme di edifici, una sorta di resort di montagna, di lusso, che serviva loro come rifugio dalla calura della città. Ora è attrazione turistica soprattutto per il parco nazionale in cui si troverebbero diverse  specie vegetali endemiche, ma anche tigri, leopardi, bovini selvatici, zibetti, maiali e gibboni. L'elefante asiatico, in via di estinzione, dicono passeggi nel parco dove ci sono anche belle cascate.
Domani o dopodomani andremo a verificare. Per ora ci godiamo la giornata tra un kebab (oggi cucina mediorientale) e una birra in un bel ristorantino. La sera andiamo a zonzo. Dopo il bellissimo tramonto sul fiume andiamo, al night Market dove c'è soprattutto abbigliamento, niente di rilevante sinceramente. La città è molto carina, pulita e accogliente. Pieno di localini meravigliosi, dal pub al ristorante sulla barca. Molto bella davvero. Domani si va di scooter (5$ al giorno) per raggiungere le località più distanti ovvero le coltivazioni del pepe o il parco. Poi decideremo, a domani.

18 marzo 2019. Shianoukville in scooter


Ieri notte ha piovuto tanto, e per fortuna direi, almeno bagna il terreno. Stamattina il tempo è sereno, c'è un po’ di grigiore ma tanto caldo. Decidiamo di vedere qualcosa in più. Nella nostra guesthouse, Stefano affitta gli scooter per 5 dollari al giorno. Si va di scooter. Direzione città a circa 10 km da quì, dove invece c'è il piccolo villaggio originario, Otres village.
È indescrivibile ciò che stanno facendo gli ormai padroni cinesi: smantellamento di tutto e palazzi, palazzi, hotel, casinò su casinò.
Pensiamo che il loro scopo sia quello di creare una Las Vegas asiatica, ma non sono americani e non credo ci riusciranno. Ci sono gru e operai da ogni parte; polvere, immondezza e cantieri aperti dappertutto, pazzesco. Cerchiamo di vedere la parte costiera e ci rendiamo conto che ci sono bei tratti di costa con belle spiaggette e un bel mare ma ci sono costruzioni fino all'acqua. In alcuni punti, dove ci sono i resort di lusso, la spiaggia è piccola ma pulita, appena dopo, a 10 metri, immondezza a non finire. Insomma, sarebbe una bella costa se fosse ben tenuta e curata sia in
spiaggia che intorno. Spesso sentiamo tanfi di fogna che ci sturano il naso. Gli scarichi sono a mare, capito? I cinesi poi, nella loro mania espansionistica, disorganizzati come sono, stanno facendo solo casini e casinò. Qui c'è addirittura un’ isoletta che è collegata alla terraferma da un ponte: privato! Era una proprietà russa fino a qualche anno fa. C'erano delle famiglie russe “particolari” che si facevano un po di guerra tra loro. Accadde un fattaccio e partirono le
raffiche dei kalashnikov. Via i russi arrivarono i cinesi “particolari” e comprarono tutto. Insomma, questo tratto di costa cambogiana ne ha visto delle belle e ora vede di peggio. Chissà come finirà. Siamo curiosi e ci ripromettiamo di tornare fra qualche anno, giusto per dovere di cronaca😜🤣. Durante il tragitto ed esattamente tra Indipendence Beach e Lomharkay Beach, ci imbattiamo in una comunità di scimmie che vivono praticamente sugli alberi a bordo strada. Sono tantissime e divertentissime.
Si avvicinano ai passanti e spesso attraversano, mettendo in pericolo automobilisti e se stesse. Qualche bambino o anche adulto porta loro del cibo ad esempio banane, popcorn o frutta varia. Prendono delicatamente dalle mani dell'offerente il gustoso dono e lo mangiano avidamente. Sono troppo carine; molte femmine vanno in giro con la piccola prole avvinghiata addosso. I cuccioli sono una meraviglia; saltano e giocano fra loro o con le mamme. Bella esperienza ravvicinata. Dopo aver visto di tutto e di più, torniamo al villaggio dove siamo alloggiati. Anche quì, tra macerie, polvere e cantieri aperti ci sono tanti localini molto carini, compreso quello in cui sabato sera abbiamo fatto tardissimo ascoltando buona musica dal vivo, attorniati da un mondo di occidentali hippies e qualche vecchio babbione divertente, il locale, come ho già scritto, si chiama Straycats, che vuol dire gatto randagio,
esattamente come molti di coloro che lo frequentano. Andiamo a pranzare in spiaggia allo Sam's Beach bar and Bungalow, dove abbiamo mangiato anche nei due giorni precedenti. Ci facciamo due piatti composti con pesce e calamari, verdurine e patate fritte comprese sempre le immancabili birre alla spina (a proposito, 500 ml di draft beer, birra alla spina, 0,75 dollari, circa 65 centesimi di euro). Passa una simpatica donna con un cesto pieno di cannocchie appena cotte, un dollaro l'una. Purtroppo avevamo quasi finito di mangiare  i nostri piatti composti ma non ci siamo fatti pregare troppo dalla simpatica signora e ne abbiamo comprato un numero n, meglio non dirlo🤣🤣🤣sazzagonisi (=gente che mangia troppo). Imbrattati fino alle orecchie ce le gustiamo e facciamo anche le foto con Lady cannocchia, davvero simpatica. Con la pancia piena, più di un litro di birra a testa e felicità, rientriamo nella nostra guesthouse dove Stefano ci accoglie carinamente. Chiacchieriamo un po’ con lui e ci facciamo finalmente raccontare qualcosa in più sui cambogiani e su questo posto. Un caffè espresso, che la fidanzata prepara magnificamente e arriva la sera. In camera ci aspetta una doccia mega e i bagagli da preparare perché domani mattina ci spostiamo verso altra meta.

16 e 17 marzo 2019. Otres Beach, Shianoukville.


Queste due giornate le abbiamo dedicate a stare a fare un ca…, al mare.
La mattina, dopo colazione e gran calma in tutto, manco fossimo giamaicani, ci sitemiamo alcune cosucce: blog, foto, itinerari prossimi, prenotazioni e così via. Intorno alle 12.30, attraversata la strada, siamo in spiaggia.
Andiamo a fare una passeggiata verso i ristorantini e quì, fronte mare, mangiamo. Dopo, sbragati nei lettini da spiaggia (sono gratuiti) ci facciamo una pennichella. Intorno alle 17.30 passano due ragazzi, un ragazzo ucraino e una ragazza brasiliana che ormai vivono in Italia da 15 anni; lei addirittura in Val Pusteria da 15 anni😱; ma ve la immaginate una brasiliana in Val Pusteria? Eppure è molto felice di vivere lì. Sono due giramondo giovanissimi, avranno si e no 25 anni che si mantengono durante i viaggi facendo lavoretti. Qui lavorano per una
pasticceria e la sera portano i dolci in spiaggia, li vendono ad un dollaro e 50 l'uno. Donuts al cioccolato (ciambelle americane),  Chocolate brownie (torta al cioccolato), torta al limone e una specie di tortina/babà al liquore con ripieno di crema al frutto della passione… una goduria🤤. Noi, ovviamente, non possiamo non aiutare dei bei giovani, puliti e carini, a viaggiare e quindi facciamo il sacrificio🤥 di chiacchierare un pochino con loro e comprare i dolcetti. Insomma due belle giornate di sole, mare e relax. A cena, la sera del 16 torniamo al Moon Shack, dove abbiamo
mangiato la sera in cui siamo arrivati. Dopo cena andiamo a sentire musica dal vivo in un locale sui generis che, guarda caso, si chiama Straycats (gatto randagio). La cena del 17 marzo invece sarà la pizza. Come sempre buona; in una pizzeria/ristorante che si chiama “Invito”(era di gestione italiana in origine, ora gestito da tailandesi) il pizzaiolo lavora la pasta come vediamo fare ai grandi pizzaioli, la apre e la lancia in aria facendola roteare; alla fine delle evoluzioni e della cottura nel forno a legna, la pizza è ottima.
La nota stonata di tutto è, purtroppo, ciò che è intorno a noi. Lavori in corso, polvere e immondezza non mancano mai. Peccato davvero.