"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"
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9 marzo 2019. Siem Reap - Tonle’ Sap Lake


Sveglia e colazione con molta calma. Con lo scooter, polizia permettendo, andremo a visitare i dintorni. La patente internazionale, di cui siamo dotati, in Cambogia non ha valore, abbiamo chiesto direttamente alla polizia urbana. Qualche noleggiatore o chi per lui vi dirà che comunque è tollerato dai poliziotti l'utilizzo dei mezzi con patente internazionale; non è la verità. Qui gli stranieri possono utilizzare solo le bici, con caschetto, oppure lo scooter elettrico. Noi, armati di incoscienza controllata, perché ci siamo preventivamente informati sulle zone “rosse” dei posti di blocco, lo
utilizzeremo. Direzione lago di Tonle’ Sap a circa 12 km dalla città. Il nome significa “grande fiume o grande lago” perché è un bacino che viene alimentato (allagato) dal fiume Mekong che ad esso si collega. Quando il Mekong è in piena, le correnti si invertono ovvero questo alimenta il bacino di Tonle’ Sap. Quest'ultimo è ricchissimo di pesce ed è annoverato tra gli ambienti
naturali con più alto numero di biodiversità del mondo. Intorno ad esso si possono ammirare parecchi villaggi galleggianti. Qui si organizzano diverse escursioni per turisti che vengono portati in barca tra questi. Il prezzo del pacchetto turistico è di circa 20 dollari. Noi, che abbiamo lo scooter ci inoltriamo nella parte emersa: è surreale. Vedere da vicino la qualità di vita di questa gente è davvero un viaggio nel viaggio.
Ci sono tanti bambini che giocano con niente e si divertono nel fiume; donne che vanno in giro in pigiama (cosa già vista in altri luoghi nei nostri percorsi); chiatte allestite a volte a bottega, altre ad officina meccanica. Abitazioni/capanna predisposte, in maniera fatiscente, per viverci quotidianamente. Il pesce messo in bella vista ad essiccare tra mosche e polvere. Insomma, lo svolgersi delle attività quotidiane della vita, troppo da descrivere e far capire. A noi personalmente, nonostante molti lo disdegnino proprio per i motivi appena citati, è piaciuto tanto. I cambogiani poi sembrano davvero
cordiali, non ti fanno le feste ma salutano e hanno un atteggiamento di buona predisposizione ad accoglierti tra loro. Gironzoliamo e non sappiamo più dove e chi guardare, immortalare questi attimi è assolutamente una priorità e non c'è ne priviamo; miriadi di foto.
Troviamo addirittura la capanna col tavolo da biliardo 😂. Soddisfatti riprendiamo la via di rientro. Entrando in città ci fermiamo nell'ormai noto “Amazon Cafe’” di cui ho già scritto. Un frappè al caffè alle 12.00 di un sabato tanto soddisfacente quanto torrido non ci scappa. Dopo, ci tuffiamo nel marasma del mercato. È come entrare in una sauna allestita di cibi e abbigliamento. I prezzi sono stracciatissimi, del resto Siem Reap è rinomata anche per questo. Purtroppo il mio bagaglio piange già così com'è, figuriamoci se posso fare acquisti; giusto qualcosa che dobbiamo sostituire o che ci manca, niente di più😭. Rientriamo in albergo per lavarci di dosso il sudore e stare un po al fresco. Iniziamo a preparare i bagagli perché domani affronteremo la nuova trasferta: destinazione Phnom Penh, la capitale.

21 Gennaio 2019. Da Mandalay a Nyaung Shwe

Eccoci pronti per un nuovo trasferimento.
Lasciamo Mandalay per raggiungere Nyaung Shwe sul lago Inle.
Salutiamo Mandalay, la città dissonante, alle 9 del mattino. Un taxi tuc tuc ci porta  alla stazione dei bus; è nei pressi dell'aeroporto, si chiama Chan Mya Shwe Pyi Bus Station. Avevamo acquistato i biglietti online tramite "Bookaway" per la cifra di 13$ a testa. Arrivati, con un buon anticipo, prendiamo posto sul bus e alle 9 puntuali si parte. la compagnia di trasporto è la JJExpress, bus comodissimi con tutti i confort. Il primo tratto di strada, 140 Km, sino a Meiktila, scorre liscio come l'olio, ci scappa pure il pisolino. Da lì in poi cominciamo a salire per tornanti paurosi su una strada strettissima in fase di ristrutturazione. Il paesaggio è spettacolare, nella prima parte la vegetazione è foltissima su delle colline calcaree, poi prendono il sopravvento i bananeti per lasciare infine il posto ai pini. La velocità media è di 30, 35 Km/h, non finisce più. Si sale fino a Aungpan, 1300 m circa, per poi scendere fino a 930 m. Con un paio di soste "tecniche" arriviamo, Totale viaggio 9 ore.
Siamo stanchini, giretto del paese, doccia, si cena e a nanna, buonanotte.